Firenze2015 WORKSHOP Tutela e valorizzazione del patrimonio culturale

La tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale: attori e modelli 52 Se avessimo la consapevolezza che valorizzare anche questo tipo di formazione, porta un contributo straordinario alla valorizzazione del patrimonio culturale ita- liano, riconosceremmo un punto di eccellenza del Paese. La retorica è il primo dei problemi che determina le conseguenze di cui parlava Anna Coliva, ma ci sono altri due fattori che, a mio modo di vedere, vanno con- siderati. Il secondo è la scarsa attenzione alla contemporaneità. Noi abbiamo un patrimonio artistico straordinario perché all’epoca in cui è stato prodotto c’era at- tenzione nei confronti della produzione artistica contemporanea; Giotto, Miche- langelo, Raffaello, erano dei contemporanei. All’epoca sono stati i ricchi mecenati, quello che adesso potremmo chiamare il sistema del lusso, ma anche istituzioni pubbliche o religiose che hanno fatto emergere queste grandissime, straordinarie personalità artistiche. Oggi in Italia invece l’attenzione alla contemporaneità è del tutto carente. Non voglio citare i dati del ministero perché sono veramente penosi. Su un bilancio che è già modestissimo, all’arte contemporanea sono dedicati credo circa 900 mila euro, tra l’altro, spezzettati in interventi che sono alcune volte delle mance per so- stenere qualche mediocre iniziativa locale. Questa scarsa attenzione alla contemporaneità è stupefacente in un Paese che ha fra i suoi vantaggi competitivi l’industria del lusso. Il grande artigianato creativo nasce da una sensibilità artistica che deve essere formata e incentivata, costruita. Se noi abbiamo l’industria del lusso, nasce anche dal fatto che spontaneamente c’è un’attenzione, ma questa deve essere fatta oggetto di una politica esplicita, so- prattutto finanziando e sostenendo le istituzioni che formano questa cultura. Il terzo elemento che contribuisce a relegarci in una posizione modesta, è l’assenza di ambizione e di progettualità, contrariamente a quanto avviene in altri paesi. Basti citare l’esempio del grande Louvre, che è costato 1,5 miliardi solo per la parte pubblica e non si sa quanto sia costata la parte privata. Probabilmente un calcolo realistico del progetto del grande Louvre porta il costo complessivo intorno ai 2,5 miliardi. Che siano stati ben spesi lo dimostrano i milioni di visitatori che il Louvre porta a Parigi. Sapete che il Louvre è il museo che ha il più elevato numero di vi-

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