Firenze2015 WORKSHOP Tutela e valorizzazione del patrimonio culturale

3. Interventi dei Cavalieri del Lavoro 53 sitatori al mondo: sono dieci milioni. Ma questo non è il solo l’effetto del Louvre sul sistema economico e sociale francese, che è molto più ampio. I progetti ambiziosi in Italia mancano, e la responsabilità viene sempre attribuita all’assenza di risorse. È un circolo vizioso, un cane che si morde la coda, perché le risorse non ci sono in quanto non ci sono progetti ambiziosi, non c’è il coinvol- gimento di privati in progetti di grandi dimensioni. Citavo prima il caso dell’Istituto di Patologia del Libro, è una piccola istituzione ma ha delle competenze straordinarie. Se si facesse un investimento di grandi di- mensioni per formare gli esperti di patologia del libro, si creerebbe un unicum a livello mondiale al quale potrebbero affluire tante persone. All’Istituto Centrale del Restauro arrivano centinaia di domande all’anno da tutto il mondo per poter partecipare ai corsi di questo istituto. Le domande vengono rifiutate perché non ci sono posti. Perché non si costruisce allora un grande contenitore, dotando l’istituto di risorse adeguate? Ma se il privato ha la capacità con iniziative imprenditoriali di autofinanziare investimenti nel- l’istruzione, è possibile che non ce l’abbia il pubblico? Non serve gravare sulle ta- sche dei cittadini, ci sono iniziative che si possono autosostenere che però nascono da una capacità progettuale, da un’iniziativa imprenditoriale dello stato. C’è una serie infinita di temi sui quali si potrebbe lavorare, senza limitarci alla va- lorizzazione vista come il trasporto delle opere per fare mostre in giro per il mondo che spesso mettono a rischio l’integrità fisica di alcuni capolavori. Lo stato deve andare a vedere al suo interno quali sono le cose che può valorizzare in termini di messa a disposizione di competenze e professionalità che oggi non sono adegua- tamente valorizzate. I ragionamenti sono sempre del tipo: non ci sono risorse, il ministero ha un budget di 1,3 miliardi, con il quale non si riesce a fare molto. Per il sistema dei musei dalle tabelle ministeriali non si capisce quanto abbiano a disposizione, c’è una voce aggregata in cui mettono tante cose che vale 200 milioni, di questi probabilmente ai musei vanno 80-90 milioni sparsi su tutto il territorio nazionale.

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