Firenze2015 WORKSHOP Tutela e valorizzazione del patrimonio culturale

La tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale: attori e modelli 56 Cultura ed economia sono due elementi, dunque, che hanno bisogno di sostegno reciproco. Per quanto riguarda la mia esperienza più personale, per molti anni ho fatto l’impren- ditore industriale; poi mi sono dedicato alla politica, come servizio alla mia comunità; quando ho lasciato la politica, mi sono avvicinato ai problemi culturali e dell’arte. Ho organizzato una mostra nel 2006 a Fabriano su Gentile da Fabriano e l’altro Rinasci- mento, che ha avuto un notevole successo, sia di pubblico che di critica. Insieme a mia figlia Francesca e alla Fondazione che porta il nome di mio padre Ari- stide, ho cercato, poi, di continuare negli anni con forme culturali diverse, come Poiesis, un festival per valorizzare l’arte in tutte le sue declinazioni. Fabriano si è sco- perta così bisognosa e desiderosa di aperture: bellissima, per altro, agli occhi di tanti, che da tutta Italia arrivavano e scoprivano un gioiello medioevale, laddove sempre avevano pensato vi fosse solo una fredda realtà industriale. Queste iniziative culturali hanno reso concreta la possibilità di nuovi impegni professionali nei settori del tu- rismo, della cultura, della creatività, delle tecnologie ad essi applicate. Le edizioni di Poiesis si sono succedute negli anni e il prestigio del festival nel 2010 è arrivato a Parigi, dove si è sviluppata una relazione molto prestigiosa con l’Unesco. Nel 2011, Fabriano è stata così candidata, ed è entrata, nella rete della città creative Unesco. Tutta questa attività si è svolta quasi totalmente con risorse private, in grande misura provenienti dalla ancora florida economia industriale della città. Oggi la situazione sembrerebbe essere un po’ cambiata, soprattutto in virtù degli interventi del Ministro Franceschini. Credo che questo potrà essere uno stimolo per imprese e privati in ge- nere per fare qualche attività di più in questo settore. Un’esigenza che dobbiamo sentire dentro di noi. II contributo all’arte, infatti, non è solo una fredda attività di sponsorizzazione, ma è soprattutto il riconoscimento a un territorio che ti ha dato la forza per far crescere e sviluppare la tua impresa. Un riconoscimento alla tua co- munità per quanto hai avuto come energia, collaborazione e fiducia. In questo senso, dobbiamo sentirci tutti noi, Cavalieri del Lavoro, animati da que- sto desiderio di offrire qualche cosa di più al nostro territorio e di farlo in un modo e in un settore in cui sono molto elevate la sensibilità e il desiderio di soddisfazione di ogni cittadino.

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