Firenze2015 WORKSHOP Tutela e valorizzazione del patrimonio culturale

L ORENZO S ASSOLI DE B IANCHI Molte cose sono state dette, vorrei sottolinearne alcune che derivano dalla mia tri- plice esperienza di imprenditore che investe in cultura, di responsabile di musei civici da oltre venti anni, di presidente di un’associazione che riunisce gli investitori pubblicitari italiani, quindi anche coloro che praticano la sponsorizzazione cultu- rale, quella privata naturalmente. Da presidente di una istituzione culturale che racchiude dodici musei civici che vanno dal Museo Archeologico, al MAMbo il museo di arte contemporanea di Bologna, ho sperimentato la pesantezza burocratica, gli ostacoli amministrativi, l’intralcio legislativo con cui tutti coloro che si occupano di cultura in Italia si confrontano. Ho sperimentato che tutto questo genera difficoltà di rapporto con il sistema pubblico dovute anche a quella diffidenza ideologica che ancora c’è quando si pensa al rapporto tra pubblico e privato. Ancora oggi, ad esempio, si guarda con sospetto un imprenditore delle calzature che voglia investire sull’ar- cheologia. Vi ricordate le polemiche sul restauro del Colosseo? Non a caso, tanti anni fa, un Cavaliere del Lavoro, purtroppo scomparso, che è stato uno dei grandi imprenditori italiani ed un importante collezionista di arte contemporanea, ad una mia sollecitazione a donare una parte della sua collezione alla Galleria d’Arte Moderna di Bologna, da me all’epoca presieduta, che aveva una debolezza sul piano della collezione permanente, mi disse: “piuttosto mi faccio il mio museo perché con il ‘pubblico’ non voglio avere a che fare”. Cercai di con- vincerlo e lui mi disse alla fine, forse con un eccesso di cortesia: “se avessi la ga- ranzia che tu rimani lì, forse potrei anche farlo”. Cercai di rassicurarlo dicendo: “sono ancora giovane, spero di restare a lungo”. Mi rispose: “Io non ne sono tanto sicuro, visto come funziona la politica”. Aveva ragione lui, dopo due anni cambiò il sindaco e mi mandarono a casa. Il sindaco successivo, dopo qualche anno, mi richiamò sempre in base al sistema dello spoil system, che sulla cultura non fun- ziona, ne vediamo anche l’esempio con quanto è successo nelle recenti nomine nei musei pubblici. I tempi della politica sono, infatti, diversi dai tempi della cultura, è necessario pro- grammare per tempo, fare formazione, conoscere le realtà su cui si lavora. È troppo 3. Interventi dei Cavalieri del Lavoro 57

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