Firenze2015 WORKSHOP Tutela e valorizzazione del patrimonio culturale

La tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale: attori e modelli 66 dire insegnamento, educazione, formazione, tutto quello che rappresenta la spina dorsale di un paese, il suo potenziale, la sua ricchezza e, soprattutto, la sua proiezione. Alcune considerazioni per punti. Giustamente è stato detto, abbiamo una retorica che ci porta fuori rotta, dobbiamo guardare non solo a quello che ci troviamo, prima di noi per millenni molto è stato costruito e noi abbiamo una grande re- sponsabilità di conservare e preservare questo grande patrimonio. Ma dobbiamo anche creare i meccanismi attraverso i quali riproponiamo nuovamente una cre- scita culturale e un protagonismo culturale, una capacità di essere nuovamente un paese che fa e genera cultura, cosa che abbiamo smarrito. È stato anche detto che il bello e il giusto, almeno io così ho capito, non sono in contraddizione. Anzi, molto spesso senza la cultura e la capacità di far bello di creare arte, è difficile anche avere la capacità di comprendere cosa è giusto e cosa non è giusto. Buon governo e capacità di fare cultura, conoscenza, formazione ed educazione sono strettamente legati insieme. Abbiamo anche sentito nel corso di questi ragionamenti che la cultura non ha confini, ma ha delle radici, quindi è bene aprirsi al confronto internazionale, ma è bene anche ricordarsi che ci sono delle radici fondamentali importanti che non possiamo in maniera superficiale o frettolosa far finta di dimenticare, giusto per il gusto del nuovo o del nuovismo. Soprattutto, abbiamo sentito in maniera costante, nel corso di tutti gli interventi della mattinata, quello che mi sembra essere il punto più importante di tutti, che la cultura non è un costo, ma anzitutto è un investimento necessario, un dovere imprescindibile che noi abbiamo. Anche quando diciamo che abbiamo vincoli di bilancio e quindi non abbiamo i soldi da investire in cultura, confermiamo una linea miope e pericolosa che tende a confondere le risorse destinate alla cultura con costi piuttosto che inve- stimenti. Questa è una rotta che va cambiata immediatamente, perché sappiamo tutti, anche per la nostra esperienza di vita d’impresa, che quando i tempi sono difficili e bisogna contrarre i costi, dobbiamo saper mantenere comunque l’integrità del patri- monio e continuare ad investire per generare crescita e pensare alla cassa futura. Quello che stiamo facendo, in maniera assolutamente colpevole, è continuare a tagliare gli investimenti senza sapere veramente tagliare i costi. Nel momento in

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