Firenze2015 WORKSHOP Tutela e valorizzazione del patrimonio culturale

Tutto questo perché, avere un contesto che crea sviluppo economico contribuisce ad attrarre intelligenze, mette in moto fermento e iniziative che alimentano anche investimenti culturali, ma senza la cultura e senza la capacità di attrarre talenti e progettualità anche sul piano artistico, non si creano quelle risorse necessarie per creare nuovo sviluppo economico. Il nesso tra cultura e sviluppo economico è assolutamente stretto, è sinergico, non è antitetico, così come non è antitetico quello fra tutela e valorizzazione, fra privato e pubblico, neanche quello tra la fruizione per i molti e quella per i pochi. Il limite vero alla fruizione per i molti è la capacità di valorizzare ma, al tempo stesso, tu- telare le strutture del nostro patrimonio. Quando sento fare il confronto fra le statistiche, di cui parlo con i massimi esperti del nostro Paese, su quanto attrae il Louvre in termini di visitatori e quanto attrae il Museo degli Uffizi, inorridisco per la povertà culturale con la quale, ancora oggi, si fanno questi confronti. Non è quanto attraggono i musei, ma quanto attrae il sistema Venezia rispetto al Louvre, Firenze rispetto al Louvre, o il sistema città o territorio rispetto a quel museo. Quindi, la logica con la quale noi dobbiamo in- tervenire è mettere insieme ed integrare le sinergie, le capacità, le forze di cui il nostro territorio dispone con il patrimonio artistico, storico, culturale, museale, urbano e metterlo a sistema. In questa visione ci rendiamo conto che il ragionamento, fruizione per molti o fruizione per pochi, si supera. Noi Cavalieri del Lavoro stiamo iniziando un percorso, credo che abbiamo il do- vere e la necessità di intervenire con molta forza su questo dibattito politico che pare si stia aprendo e che, comunque dovremo contribuire a portare avanti. A mio modo di vedere ci sono due modi fondamentali che vanno tenuti presenti, il primo, è che abbiamo seriamente bisogno di affrontare il tema della riforma della cultura nella prospettiva di un progetto paese, questo è stato detto molto bene e con grande chiarezza stamattina. Che Paese vogliamo avere? Di che education vogliamo disporre, di quale ambiente, di quale patrimonio, oltre quello che abbiamo avuto e vogliamo contribuire a rea- lizzare da qui a cinque-dieci anni. Quindi, prima di intervenire a fare operazioni La tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale: attori e modelli 68

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