Firenze2016 CONVEGNO NAZIONALE Arte cultura impresa

di insediarsi in mercati esteri. Per cogliere quanto vale l’Italia nel mondo è impor- tante utilizzare, anche se da sola non basta, una logica da bilancia dei pagamenti. Il sistema produttivo italiano mantiene posizioni di tutto rispetto nell’economia globale. Nel 2015 il valore delle esportazioni, ad esempio, ha superato i 400 miliardi di euro (pari a circa un quarto del Pil), consentendo un saldo positivo della bilancia commerciale, nonostante il persistere della crisi, superiore ai 45 miliardi. Questi risultati sono stati possibili grazie a una sorta di “sciame” imprenditoriale fatto da oltre 190 mila imprese esportatrici, 22mila imprese estere a controllo italiano, più di 200mila operatori italiani che hanno effettuato vendite all’estero (tab. 2). Tab. 2 – Lo “sciame” italiano nel mercato mondiale Items Valori Valore dell’export (miliardi di € nel 2015) 413,9 Quota italiana nel mercato mondiale (val. % 2015) 2,7 Posizione nell’export mondiale 9° posto Imprese esportatrici (2013) 191.200 Imprese a controllo italiano residenti all’estero (2012) 21.800 Operatori italiani che hanno effettuato vendite di beni all’estero (2014) 212.000 Fonte : Elaborazione RUR su dati Istat, Mise A febbraio del 2016 circa il 55% del totale delle esportazioni ha avuto come de- stinazione l’Unione Europea. Francia e Germania insieme coprono il 22,6% (circa 94 miliardi nel 2015), ma nello stesso tempo rappresentano il 24,1% delle im- portazioni (con un valore che si aggira intorno agli 89 miliardi). Gli Stati Uniti nel 2015 hanno acquistato prodotti italiani per circa 36 miliardi di euro; l’Italia ha invece importato beni dagli Usa per un valore di poco superiore ai 14 miliardi. Se si escludono i prodotti dell’energia (che pesano per il 3% sul totale), le tipologie di beni esportati sono per un terzo beni di consumo, per un altro terzo beni stru- mentali e, per la restante quota, beni intermedi. Arte, cultura e impresa 102

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