Firenze2016 CONVEGNO NAZIONALE Arte cultura impresa

3.1 Un’integrazione smart con il mercato globale Se si guarda, invece, ai rapporti bilaterali fra l’Italia e i principali protagonisti del com- mercio mondiale – Germania, Francia, Regno Unito, Stati Uniti e Cina – ci si accorge come negli ultimi anni a una crescente integrazione con la Germania e la Francia si sia aggiunta una maggiore propensione dell’Italia a inserirsi in maniera più decisa nel mercato americano e a testare nuove opportunità del mercato cinese (fig. 1 e 2). La Germania è il primo partner per l’Italia, sia come cliente che come fornitore, mentre l’Italia occupa nel 2015 la sesta posizione come cliente e la quinta come fornitore. L’interscambio fra i due paesi – la somma dei volumi esportati e impor- tati – si è mantenuta in questi anni costantemente sopra i 100 miliardi di euro, ma è cresciuto in particolare l’export italiano, che si è attestato nel 2015 sui 51 miliardi di euro, e ciò ha consentito di ridurre un saldo storicamente negativo: dai 16 miliardi del 2007 si è infatti passati ai 5,8 miliardi del 2015. I punti di forza dell’export italiano verso la Germania si concentrano prevalente- mente intorno al settore meccanico, agli autoveicoli, al farmaceutico e alla chimica. Se si guarda all’importazione di prodotti tedeschi si scoprono più o meno le stesse voci di prodotti, segnalando in questo modo la presenza di una forte integrazione dei processi produttivi e l’evidenza del fenomeno della “riesportazione”. Un ulte- riore segnale del rapporto privilegiato che lega l’industria italiana a quella tedesca è poi dato dalla presenza di oltre duemila imprese italiane localizzate nei confini della Germania e operanti nei settori alimentare, della logistica, dei trasporti e del farmaceutico. La Francia occupa stabilmente la seconda posizione in graduatoria come cliente e come fornitore dell’Italia. Parallelamente, l’Italia resta il terzo fornitore della Francia, ma è diventato nel 2015 il quinto cliente, dopo aver occupato, nel 2011, la seconda posizione. L’interscambio si attesta in questi anni intorno ai 75 miliardi, ma con un volume di esportazioni pari a 42,5 miliardi di euro, tendenzialmente in recupero rispetto agli anni della crisi e un volume di importazioni che consente all’Italia di registrare nel 2015 un saldo positivo di 10,4 miliardi di euro. La presenza di imprese italiane in Francia ha raggiunto le 2.300 unità, imprese queste attive nei settori ali- mentare, della moda, della meccanica strumentale e dei mezzi di trasporto. 5. Documenti 103

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