Firenze2016 CONVEGNO NAZIONALE Arte cultura impresa

3.2 Le armi segrete della competitività italiana La nuova configurazione dell’offerta di prodotti italiani e il consolidamento della fornitura da parte dei principali paesi che dominano l’interscambio dell’Italia con l’estero se, da un lato, consentono di definire la nuova mappa della performance italiana negli scambi mondiali, dall’altro non chiariscono del tutto su quali fattori si basa la leadership italiana in molti mercati. Non si basa sul prezzo, specialmente oggi che assistiamo al protagonismo di nuovi paesi in grado di produrre a costi (soprattutto del lavoro) molto più bassi di quelli italiani. Non si basa neanche sulla capacità di “sistema” di accompagnare le nostre imprese nell’esplorazione di nuove relazioni commerciali e nel potenziamento delle presenze consolidate in mercati già presidiati. C’è dell’altro che permette all’Italia di coprire – anche dopo la profonda ristrut- turazione e il conseguente ridimensionamento che le imprese italiane hanno do- vuto subire a causa della crisi – posizioni di leader in molti settori, spiazzando la concorrenza di paesi molto più organizzati. L’International Trade Centre ha pubblicato per il 2014 l’International Trade Index, relativo a 14 settori del commercio mondiale: l’Italia si conferma uno dei più im- portanti esportatori con un’offerta fortemente centrata sulla manifattura. Infatti risulta: - al primo posto nel tessile, nella filiera cuoio-pelli-calzature, nell’abbigliamento; - al secondo posto nella produzione di manufatti di base (prodotti in metallo, marmi e ceramiche), nella meccanica elettronica (inclusi gli elettrodomestici) e non elettronica, nei mezzi di trasporto e nella produzione di occhiali, orefi- ceria, articoli in materie plastiche (tab. 3). Risale inoltre posizioni negli alimenti trasformati, collocandosi al sesto posto, e consolida la sua posizione proprio nell’arco di tempo più critico per l’industria italiana, e cioè quello fra il 2011 e il 2014. Giappone e Corea del Sud, ma anche Stati Uniti, Francia e Regno Unito coprono posizioni molto lontane dai vertici. Solo la Germania presenta una performance Arte, cultura e impresa 106

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