Firenze2016 CONVEGNO NAZIONALE Arte cultura impresa

parte inespresse. Ma anche per favorire quell’innovazione culturale nell’approccio alla gestione del patrimonio, alla definizione e veicolazione dei contenuti, ancora troppo penalizzata da una logica che non riesce ad uscire dai confini del “conser- vatorismo”. Da questo punto di vista, l’orientamento che emerge dalle risposte fornite dai Ca- valieri è molto chiaro e caratterizzato da alcuni elementi distintivi. Il primo riguarda la forte consapevolezza del ruolo che il mondo dell’impresa ha in quanto “produttore e veicolatore di cultura”, tramite la trasmissione dei saperi, l’arricchimento dell’immagine Paese, la “coltivazione” di senso e gusto estetico, solo per citare i fattori di più immediata percezione. Solo il 29,7% degli interpellati afferma infatti che il contributo che il mondo dell’impresa dà alla cultura è irrile- vante, a causa della scarsa sensibilità culturale degli imprenditori (al Sud e al Nord Ovest la percentuale di chi esprime tale giudizio sale però rispettivamente al 38,9% e 32,7%). Sette su dieci pensano invece che questo sia fondamentale (15,2%) dal momento che le imprese contribuiscono alla valorizzazione del patrimonio esi- stente e sono un volano della cultura italiana nel mondo oppure importante (55,2%) dal momento che tramite l’impresa si alimenta un patrimonio di conosce e saperi prezioso per tutto il Paese (tab. 3). Arte, cultura e impresa 130

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