Firenze2016 CONVEGNO NAZIONALE Arte cultura impresa

dunque andiamo incontro il prossimo anno ad un anno difficile, anzi rischioso perché sappiamo che ci sono una serie di fattori di incertezza che si sono moltiplicati nel tempo. Se voi ci pensate, oggi si aspetta il prossimo ipotetico evento apocalittico, prima era la Brexit, ora il referendum, poi sarà il referendum in Ungheria, poi le elezioni in Olanda, poi in Francia, poi abbiamo l’incognita Trump negli Stati Uniti, eccetera. Tutte queste previsioni danno incertezza, questo è il dato, e non è che ri- solviamo dicendo che il prossimo anno sarà un anno di luminoso futuro per l’uni- verso mondo, né semplicemente dicendo che abbiamo recuperato un punto di crescita, che a noi non basta per sostenere benessere sviluppo, stabilità. Oggi ho ci- tato un’intervista di De Benedetti che ha fatto su questo tema, un discorso molto importante, noi stiamo vivendo un problema che non è più economico di crescita, è un problema di messa in discussione in tutte le democrazie occidentali delle classi dirigenti riformiste, perché si sente che in fondo ci sono picchi di eccellenza, picchi di cose che vanno bene, ma non si diffondono, non passano. Qual è quindi la strada? La strada che non possiamo percorrere tra tre anni e che non possiamo rimandare, è quella di mettere in campo un massiccio piano di in- vestimenti, la parola oggi secondo me cruciale è proprio investimenti. Investimenti che sono, prima di tutti investimenti privati, e poi anche investimenti pubblici. Dove li mettiamo questi investimenti? Investimenti in senso generico significa re- lativamente poco, se guardate i dati degli investimenti pubblici e privati prima della crisi e dopo, vediamo che stiamo sotto investendo da moltissimi anni, il punto quindi è darsi delle priorità in modo chiaro. L’Italia ha sostanzialmente tre driver di crescita, la manifattura, il turismo che è indissolubile dalla cultura, sono la stessa cosa in fondo, uno include l’altra e si animano insieme, e il settore life- science su cui varrebbe la pena fare una scommessa vera. Nel mondo infatti, i fi- nanziamenti stanno convergendo in questo ambito dove l’Italia ha un’accademia di grandissimo livello, una ricerca di alto livello, una presenza di multinazionali, imprese italiane e probabilmente, in questo caso una politica settoriale ci vuole, pur essendo io contrario alle politiche settoriali. Se queste sono le tre aree di investimento, il modo giusto per farlo è definire esat- tamente dove sta il privato, dove sta il pubblico, cosa fa il privato e cosa fa il pub- blico. Noi abbiamo lanciato, come sapete, un programma che si chiama Industria 2. Arte e cultura come leve per valorizzare il sistema Paese 23

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