Firenze2016 CONVEGNO NAZIONALE Arte cultura impresa

Sono tre quindi i temi da affrontare, uno è il tema della governance, uno è il tema del piano strategico e l’altro è quello degli strumenti. Si parla di marchi, mi ricordo che quando la Ferrari vinceva molto, molti impren- ditori della mia terra, l’Emilia-Romagna, mi dicevano: “Luca quando io, con la mia borsetta, vado in giro per il mondo la Ferrari che vince mi aiuta moltissimo”, come aiuta moltissimo lo sforzo, la dimensione, l’internalizzazione, la qualità di grandi brand italiani di tutti i settori, non solo quelli meccanici e industriali. La promozione del paese è un tema che richiede competenze, priorità e investimenti. L’ultima cifra che volevo darvi è che l’Italia è al 5° posto nel mondo, nel giro economico per il tu- rismo, ma è solo al 14° nel mondo per investimenti. Investiamo metà di quanto viene investito in Francia che è la numero uno. In Germania investono circa il 60% in più che in Italia e hanno la soddisfazione di un turismo di fascia alta e di una spesa pro capite turistica di gran lunga maggiore. Questo dimostra che la nostra of- ferta è bassa perché abbiamo degli alberghi obsoleti, perché non abbiamo intrapreso, perché abbiamo dei problemi di trasporto, perché non abbiamo una catena alber- ghiera di vertice, perché troppi proprietari non hanno fatto investimenti e forse per- ché ci dovrebbe essere un aiuto per rimettere a posto tanti alberghi. Io credo però che dobbiamo uscire dalla logica della preoccupazione, oggi nel campo del turismo e della cultura stiamo anche vedendo delle cose significative, sarebbe importante se si arrivasse ad interventi come quelli di una riduzione dell’Iva sul tu- rismo dal 19,5 al 5,5 come fece Sarkozy in Francia, paese numero uno al mondo. Torniamo al discorso fatto dal Ministro Calenda sugli investimenti, o investiamo di più, parlo di turismo, vale per tutto il paese ma questo lo lascio a chi ha l’onore e l’onere oggi di fare il ministro o i ministri, parlo quindi di investimenti nel turismo e nella cultura. È possibile che abbiamo così tanti siti ancora bisognosi di restauro? Si dovrebbe trovare il modo di incentivare ancora di più i privati. Quando ero negli Stati Uniti e studiavo negli anni ’70 a New York, c’era il boom delle sette sorelle del petrolio che hanno fatto investimenti straordinari in cultura e quant’altro. Non possiamo lasciare a pochi mohicani il restauro di una fontana a Roma o del Colos- seo o cose di altro genere, questo deve essere all’interno di un piano. Per vincere in Formula 1 hai bisogno degli sponsor non hai bisogno solo della tecnologia. Arte, cultura e impresa 30

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