Firenze2016 CONVEGNO NAZIONALE Arte cultura impresa

Relazione di scenario M ARCO F ORTIS Direttore Fondazione Edison Questo mio intervento si focalizza sul brand made in Italy, sul brand Italia. È un intervento che vorrei far partire considerando quella che è la percezione dell’Italia nelle più note classifiche mondiali. È una percezione che varia molto a seconda dei temi che andiamo ad esaminare. Per esempio, le classifiche di competitività e attrattività ci vedono sempre in posizioni molto negative: 45°, 43°, 35° posto, siamo nella polvere. Man mano che andiamo su altre tipologie di classifica, arri- viamo al paradosso di essere nelle prime posizioni. Ad esempio 2° posto per mi- gliori posizioni competitive in 14 settori del commercio internazionale o, addirittura, 2° posto per numero di arrivi e pernottamenti di turisti stranieri nella Ue a 28 secondo l’Eurostat. Perché, quando le classifiche vengono fatte con i criteri dell’Eurostat, la Francia che pure è molto brava nel turismo, retrocede dietro l’Italia sia per bilancia dei pagamenti turistici che per quanto riguarda i pernottamenti dei turisti. Alcune di queste classifiche, di ipotetica attrattività, si confrontano con quelle di performance economica effettiva del Paese che, pur con tutti i problemi e i limiti che conosciamo, spesso fanno sì che il Paese si comporti molto meglio di quelle che sono le condizioni in cui si trova a dover operare. Il fatto interessante è che nei media italiani sono più famose le classifiche dove l’Italia va molto male anziché quelle in cui l’Italia funziona. Vengono intervistati spesso italiani che sono ipercritici nei confronti del loro paese. Vi faccio un esempio molto semplice, nella classifica generale del World Economic Forum l’Italia è 43ª per competitività, ma questo avviene per colpa di alcuni sotto indici che sono assolutamente improbabili o irrealistici, nelle istituzioni politiche siamo al 106° posto e lo Zambia, faccio un esempio, è al 46°. Per contesto macroeconomico, l’Italia è al posto 111° e il Nepal al 37°. Per efficienza del mercato dei beni siamo al 71° e il Ruanda al 44°. Anche per lo sviluppo del mercato finanziario l’Italia è al 117° posto e il Montenegro al 44°. Voi vi rendete conto che una classifica con cinque sotto indici così non può 3. Valore e brand equity del made in Italy 37

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