Firenze2016 CONVEGNO NAZIONALE Arte cultura impresa

A DOLFO G UZZINI Presidente iGuzzini illuminazione Ho avuto la fortuna di nascere a Recanati con davanti a me il colle dell’Infinito e aver letto le operette morali in cui si parlava del bello e dell’utile. La famiglia ha fatto innovazione già a partire dalla prima azienda fondata negli anni ’50, utilizzando il materiale acrilico nel settore degli oggetti per la casa. Il materiale acrilico era all’epoca un “materiale contemporaneo” ed è stato naturale avviare una produzione artigianale, una lavorazione con le mani, cercando di rea- lizzare un prodotto con un nuovo materiale che rispondesse anche alle necessità estetiche di quel segmento di mercato alto che poteva capire l’importanza di questa tecnologia. Siamo partiti proprio con l’attenzione al design che è stato una nostra matrice già negli anni ’50 con architetti italiani, ma anche tedeschi. Quando è nata la parte dell’azienda di illuminazione abbiamo utilizzato a piene mani quel bagaglio di esperienza che era maturato sul piano culturale all’interno della F.lli Guzzini, per entrare nel settore delle linee di prodotto di arredo, prodotti di design che andavano all’interno della casa. Con la crisi del petrolio siamo entrati nel set- tore dell’illuminazione architetturale, settore che in Italia non esisteva, c’erano 3 aziende in Germania, 1 in Inghilterra e 3-4 negli Stati Uniti. Pertanto, girando il mondo, già all’epoca si esportava una buona percentuale della nostra produzione, ho pensato di entrare anche nel settore dell’architetturale differenziandoci dagli altri. La diversificazione poteva consistere in alcuni fattori da inserire in quella che era la bellezza che la regia luminosa avrebbe creato negli spazi vissuti sia privati che pubblici. Abbiamo potuto riferirci ai nostri valori culturali artistici, monu- mentali, per poter in qualche modo sviluppare prodotti intelligenti per questo tipo di applicazione che era il massimo della bellezza per la gente e abbiamo ini- ziato a fare delle adozioni di beni culturali. La Galleria Borghese è la prima adozione che abbiamo fatto nel 1998. Con 600 milioni di investimento abbiamo avuto la possibilità di utilizzare l’immagine della Galleria Borghese in giro per il mondo fino a quando il nostro impianto fosse stato presente in quella sede. Con questa metodologia abbiamo approcciato tutti i mercati internazionali, per esempio, dovevamo migliorare la penetrazione in 3. Valore e brand equity del made in Italy 55

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