Firenze2016 CONVEGNO NAZIONALE Arte cultura impresa

Francia abbiamo adottato il Beaubourg nel 2000, pertanto ancora una volta testi- monianza di quelli che potevano essere i valori. Abbiamo adottato il Ponte di Mo- star che è stato abbattuto durante la guerra che c’è stata, siamo stati chiamati dall’Unesco e dall’ambasciatore Angeli, che era di Macerata, prima che venisse bombardato per illuminarlo, non ci siamo riusciti, ma l’abbiamo comunque uti- lizzato. Per entrare nel mercato russo, un mercato molto difficile, abbiamo adottato la Cattedrale della Resurrezione dove è morto Nicola II. Abbiamo offerto questa illuminazione gratuita alla municipalità e questo ci ha consentito di entrare in quel mercato illuminando il 60% dei palazzi. San Pietroburgo è la più grande te- stimonianza dell’intervento che abbiamo fatto a livello internazionale e che ci è servito alla promozione nel mercato russo, ma anche in tutti mercati con influenza russa. A l’Avana, in tempi non sospetti quando Giovanni Paolo II è andato a visi- tare la città, abbiamo illuminato rapidamente la chiesa della cattedrale e della piazza e fatto il piano della luce della città. Siamo stati chiamati, poi, successiva- mente per illuminare gli altri spazi. Sostanzialmente questi sono gli interventi che noi abbiamo voluto “sposare” a livello internazionale. Anche per il duomo di Fi- renze abbiamo dato un’illuminazione nuova evidenziandone la qualità del perce- pito. Abbiamo voluto questa comunicazione forte per far capire la nostra qualità e la nostra italianità, e questo sistema lo adottiamo anche nella presentazione delle campagne istituzionali e degli stand che sono sostanzialmente delle opere d’arte. “L’ultima cena”, l’opera più conosciuta dagli americani, aveva un’affluenza molto limitata, anche qui con il nostro intervento l’effetto percettivo è cambiato total- mente e questa operazione è stata chiamata “restauro percettivo”. L’opera è stata inaugurata dal Ministro Franceschini ed è un vanto per l’Italia e per il mondo. At- tualmente abbiamo in corso un progetto a Padova per il prossimo anno per illu- minare Giotto. Ritengo che finora noi imprenditori non abbiamo fatto abbastanza – perché non abbiamo capito a sufficienza l’importanza di avvicinarci al mondo della cultura, al patrimonio artistico e culturale che noi abbiamo – per promuovere prima dei nostri prodotti il nostro paese. Questo è quello ho fatto io sistematicamente rega- lando medaglie di Leopardi e di Beniamino Giglio, che sono i nostri due grandi personaggi, a tutti gli ospiti che avevamo da ricevere. Oggi a Recanati aspettiamo Arte, cultura e impresa 56

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