Firenze2016 CONVEGNO NAZIONALE Arte cultura impresa

5.000 persone che vengono da tutto il mondo per fare un “bagno di cultura”, li facciamo passare o per Venezia, o per Roma, o per Firenze per trasmettere e tra- sferire il nostro know how, il nostro paesaggio, il nostro food, la nostra ospitalità quindi il nostro territorio. Questo è quello che tutti noi dovremmo fare. E NRICO M ENTANA Un esempio concreto e di grande impressione. Marchesini, lei per ruolo di impresa, per ruolo rappresentativo, per valore dei con- tratti ha un’occasione forte e continua di interfacciarsi con la realtà internazionale e con le aspettative che ci sono di fronte al nostro paese e alla nostra impresa. Cosa davvero ritiene che ci manchi anche agli occhi di chi ci guarda da fuori come com- petitore ma anche come partner? M AURIZIO M ARCHESINI Presidente Confindustria Emilia-Romagna Buongiorno a tutti permettetemi di ringraziare il professor Fortis perché i suoi in- terventi mi fanno l’effetto di un buon multivitaminico e, tra l’altro, combattono quello io ritengo il più grande vizio nazionale, la sottovalutazione, e così do anche una prima risposta. Noi purtroppo ci sottovalutiamo sempre, e questo purtroppo non lo facciamo solo all’interno del Paese, questa sottovalutazione riusciamo anche brillantemente a portarla all’estero. Soffriamo di un gap reputazionale. In realtà noi non sappiamo comunicare bene all’estero chi siamo. Lo comunichiamo male e in maniera fra- zionata. Mi auguro che sistemando il Titolo V si possa intanto risolvere questo piccolo aspetto comunicazionale che riguarda la promozione turistica e che tanto piccolo non è in verità. Che cos’è un gap reputazionale? Vi faccio un esempio sem- plice. Io credo che nessuno di noi quando deve acquistare un’automobile controlli in maniera pedissequa le caratteristiche dell’automobile che intende comprare – io ne conosco uno, che è il mio direttore tecnico che si studia tutti i cataloghi e i 3. Valore e brand equity del made in Italy 57

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