Firenze2016 CONVEGNO NAZIONALE Arte cultura impresa

sulla reputazione, sul posizionamento di mercato e bisogna al tempo stesso lavorare sulla riduzione dei costi di sistema. Sono due agende ugualmente importanti che vanno gestite insieme per rimettere in moto occupazione, crescita e sviluppo. Sul fronte dei costi abbiamo parlato tanto, dobbiamo continuare a parlarne. La pro- duttività, il costo del lavoro per unità di prodotto, le riforme ancora da fare nel mercato del lavoro, la certezza della giustizia, l’incertezza dei rapporti tra fisco e contribuente, la complessità della pubblica amministrazione, sono i temi che, noi sappiamo, devono essere affrontati velocemente e rapidamente perché il paese, soprattutto le imprese di questo paese, possano riprendere a investire con certezza e con prospettive. L’agenda che ha preparato Calenda va sicuramente in questa direzione, ma non illudiamoci che da sola possa rimettere in moto il sistema industriale italiano. È un importante passo in avanti, ma se non ci sono gli investimenti e la competiti- vità, le quote di mercato da sole non si conquistano. Però dobbiamo lavorare anche sul riposizionamento dei nostri prodotti, bisogna conquistare quote di mercato ma soprattutto conquistarle a valore più alto. E qui torniamo al ragionamento che stiamo portando avanti in questi ultimi mesi insieme con il ministero guidato da Franceschini, su come arte e cultura, cioè quello che rappresenta il valore aggiunto più importante del nostro paese, possa essere sinergico nel riposizionare l’Italia nella scala del valore più alto e più significativo. Noi tutti pensiamo che nell’immaginario collettivo il made in Italy sia soprattutto food e fashion, non è così, una parte molto importante forse la parte più signifi- cativa dal punto di vista del fatturato, è rappresentata invece da tecnologia, da meccanica e da altre cose che restano fuori dall’immaginario collettivo. Io ne sono un esponente, Marchesini ne è un esponente, molti in questa sala ne sono espo- nenti, ma soprattutto l’industria italiana è fatta di queste cose che noi esportiamo nel mondo dove siamo anche in posizioni significative dal punto di vista della qualità dei prodotti e della capacità di innovazione dei prodotti. Scontiamo però un gap di reputazione che molto spesso ci rende difficile conquistare in settori ad alta tecnologia dove la reputazione è importante, dove non si vende business-to- consumer ma si vende business-to-business, quindi a soggetti razionali che scel- gono sulla base di scelte razionali e dove la reputazione conta molto, noi qui 4. L’Alleanza tra cultura e sviluppo 67

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