Firenze2016 CONVEGNO NAZIONALE Arte cultura impresa

paese. Una volta capito, appunto, che gli investimenti sulla bellezza italiana non sono solo per il turismo, ma anche per la reputazione del paese e quindi per la ca- pacità di attrarre investimenti, ognuno fa la propria parte. E NRICO M ENTANA È virtuoso oppure proprio partendo dalla citazione di esempi di Franceschini, in realtà è tutto ancora molto farraginoso e affidato alle grandi punte o a chi ha avuto la brillantezza magari di pensarci prima? A NTONIO D’A MATO No. Io credo che la direzione di marcia sia assolutamente corretta e credo anche che, proprio per questo, bisogna andare avanti e cercare di imparare come miglio- rare e quali sono le best practice da seguire. Sicuramente ci sono molte cose che possiamo fare ancora, però bisogna essere consapevoli che abbiamo finalmente messo in moto un processo virtuoso per il recupero della centralità dell’arte e della cultura e del patrimonio del paese, ritenuti come molla e leva dello sviluppo com- plessivo del sistema. Proprio per questo motivo, uscendo fuori dai vecchi para- digmi ed è corretto che non si possa fare un confronto tra gli Uffizi o l’Accademia e il Louvre perché la nostra storia è completamente diversa, bisogna fare un con- fronto tra i sistemi. Con il Louvre compete il sistema Venezia, il sistema Firenze, il sistema Napoli, il sistema Roma, compete un’intera città, un territorio fatto da più poli di attrazione museale che tutti insieme rappresentano un’offerta che deve essere riqualificata. È questa la grande sfida che abbiamo noi come paese e che il governo ha davanti a sé. Come vogliamo pensare di valorizzare il sistema Venezia con poche decine di mi- gliaia di abitanti che devono reggere fiscalmente il costo di manutenzione di una città visitata da 15 milioni di turisti l’anno? Come pensiamo che sia compatibile l’approdo e l’attraversamento di fronte a Piazza San Marco delle navi da crociera? Come pensiamo che tutto il sistema di ciascuna delle nostre città, molto spesso nel degrado urbano e anche di precarietà idrogeologica, possa reggere a un impatto Arte, cultura e impresa 74

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