Firenze2016 CONVEGNO NAZIONALE Arte cultura impresa

Alla sollecitazione dell’interesse si accompagna, poi, una più facile accessibilità ai luoghi anche per il minor costo degli spostamenti. Un pezzo significativo dell’eco- nomia circolare, della condivisione e dello scambio riguarda proprio il viaggio, motivato ormai più dal desiderio di conoscere nuove realtà che dal semplice biso- gno di svago. Il crescente interesse per i fenomeni culturali è, inoltre, alimentato dall’ampliarsi, grazie alla longevità, di una popolazione che, priva di impegni lavorativi, gode di buona salute, dispone di redditi medi ed esprime, soprattutto, una curiosità pro- prio verso la vasta area dei consumi culturali. In definitiva, come ha scritto recentemente Gillo Dorfles “i fattori estetici prima scissi dall’economia sono ora sempre più dominanti nei commerci e nella produ- zione (…) ciò rende possibili sviluppi creativi molto differenziati e un più diffuso apprezzamento della cultura”. Che l’Italia sia paese di eccellenza assoluta per patrimonio culturale, per qualità degli stili di vita, per senso della bellezza, non è tesi da dimostrare. Tuttavia, è ne- cessario dare maggiore vigore a due processi in atto: mettere in relazione l’archetipo cultura con i processi di sviluppo industriale, conseguentemente ricercare gli stru- menti per utilizzare al meglio il brand equity che caratterizza il made in Italy. Disporre nel dna nazionale di un notevole senso artistico e di rilevanti doti creative ha avuto, come ovvio, una forte influenza nella produzione di tutti quei beni in cui la forma costituisce parte intrinseca del loro valore: dal fashion, all’arredo, al- l’oreficeria, alle auto, alle imbarcazioni. Ma, anche comparti più hard come quelli dei beni intermedi, dei macchinari, dei sistemi tecnologici, dell’impiantistica, hanno potuto basare il loro grande successo internazionale in quanto profilati sulle esigenze della domanda, anche grazie alla flessibilità e alla dut- tilità necessaria a competere con sistemi più potenti, ma anche più rigidi. Da ultimo, l’affermazione della catena del cibo di qualità, giunzione fra valori di sostenibilità personale e ambientale, con una tradizione di colture agricole e di in- venzioni culinarie, fa entrare l’Italia a pieno titolo nei modelli di riferimento mon- diale per la qualità della vita e la convivialità sociale. Arte, cultura e impresa 88

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