Firenze2016 CONVEGNO NAZIONALE Arte cultura impresa

Arte, musica, spettacolo, paesaggio, città sono, inoltre, le componenti di quell’in- dustria creativa che costituisce in paesi anche meno dotati storicamente dell’Italia, una componente molto significativa del Pil e dell’occupazione. E qui si colloca l’urgenza di un diverso approccio alla valorizzazione del patrimonio culturale, che, fortunatamente, inizia a muovere verso una direzione completa- mente rinnovata, anche grazie al fattivo impegno di modernizzazione dimostrato dalle istituzioni ministeriali del settore. Dopo quasi ottant’anni di messa in sicurezza dei beni, tenuti sotto stretta tutela dall’amministrazione pubblica, ci si pone oggi la questione chiave di come accre- scere e diffondere la conoscenza di questo enorme patrimonio, per incentivarne la frequentazione dei cittadini. E, una maggiore diffusione culturale vuol dire ac- crescere il potenziale di sviluppo, in un’economia sempre più competitiva dove conta soprattutto la qualità del capitale umano. Ma naturalmente può, anche, contribuire alla ripresa di dinamicità del sistema Italia, ancora poco capace di mettere a frutto l’archetipo culturale, fattore premi- nente del suo brand equity. A tal fine è indispensabile interpretare correttamente le caratteristiche e la composizione del patrimonio di arte e cultura in nostro pos- sesso, rimuovendo tutti gli impedimenti che ancora limitano l’attrazione di inve- stimenti privati. È, infatti, la crescita di questa componente imprenditoriale che, insieme all’impegno pubblico (un miliardo per la cultura) potrebbero davvero ri- lanciare l’economia del nostro Paese. 1.2 I quattro passi della filiera culturale Ma per dare piena cittadinanza allo stile italiano come plus nel contesto della iper -com- petizione globale, bisogna agire contestualmente sulla modernizzazione delle quattro componenti fondamentali che costituiscono il complesso arcipelago culturale: il patri- monio, le città, il turismo e quello più nuovo e qualificante del brand equity nazionale. Dei beni culturali c’è solo da affermare il loro sottodimensionamento in termini di apporto economico diretto al Pil italiano. Nonostante gli sforzi meritori per una gestione manageriale – naturalmente con manager della cultura – delle prin- cipali istituzioni statali, promossa dalla gestione Franceschini, il ritardo accumulato 5. Documenti 89

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