Firenze2016 CONVEGNO NAZIONALE Arte cultura impresa

verse sponde del bacino del Mediterraneo. Le soluzioni elaborate durante vari secoli si sono tradotte in storia, accumulazione di conoscenza, integrazione di culture. La stratificazione che ne è derivata è oggi visibile all’interno dello straordinaria- mente esteso perimetro della Penisola. La sua declinazione economica e produttiva ha abbracciato una molteplicità di ambiti settoriali, prevalentemente centrati sul- l’agricoltura, grazie a terreni ricchi e a climi particolarmente generosi. Si è poi di- spiegata nella produzione di manufatti – destinati storicamente a soddisfare il gusto delle classi più ricche – in cui si riconosce un’elaborazione che non si è mai fermata alla pura funzionalità, ma ha sempre cercato originalità e unicità. A questo ha fatto da supporto, già negli anni successivi al primo passaggio di millennio, nella diffusione dei prodotti e nella costruzione della reputazione del prodotto ita- liano, la leadership acquisita dagli italiani nel facilitare la circolazione della moneta e i depositi (i primi banchieri sono italiani), nella comunicazione e nel trasporto marittimo (Venezia e Genova su tutte). La progressiva formazione di un “corredo genetico”, basato su questi presupposti, è ancora visibile oggi nelle tante filiere di prodotti che trovano sbocco in mercati di nicchia creati in tutto il mondo. È questo che ha dato la spinta a organizzazioni pro- duttive locali che fanno perno su oltre 140 distretti industriali orientati, non a caso, a intercettare una domanda diversificata, esigente e alla ricerca della qualità. Una domanda quantitativamente molto larga, ma anche concentrata su prodotti micro. L’approccio distrettuale però trascende la pura dimensione economica, mentre si configura come una soluzione del tutto originale nel mettere insieme e far con- vergere verso l’obiettivo della produzione di ricchezza, e quindi di benessere, l’in- sieme degli attori presenti sul territorio. Imprenditori, istituzioni, soggetti di rappresentanza, hanno garantito e garantiscono nei distretti – anche in quelli in cui la crisi recente ha costretto a una profonda ristrutturazione – di innalzare il valore aggiunto potenziale e di assicurare una distribuzione dei frutti del successo economico a tutti i componenti delle comunità locali di cui il distretto fa parte. Non a caso è stata chiamata “la seconda via allo sviluppo industriale”, un termine di confronto originale al modello anglosassone e europeo di impresa che ha invece uniformato i processi produttivi e le gerarchie organizzative di tutto il mondo ga- Arte, cultura e impresa 94

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