Il Collegio compie cinquant'anni

5 Il Collegio compie 50 anni Nel dare vita, nel 1971, all’allora Residenza Universitaria “Lamaro Pozzani”, i Cavalieri del Lavoro sono stati ispirati da un semplice quanto fondamentale principio: dare valore al merito. Gli esiti dell’indagine sui percorsi professionali dei laureati del Collegio, che ora avete nelle pagine che seguono, documentano con l’asciutta verità dei numeri il successo di quella intuizione. Tempi di inserimento brevissimi nel mondo del lavoro, carriere di rilievo nel mondo delle professioni, della pubblica amministrazione e dell’università, posizioni apicali nelle magistrature, negli organi costituzionali e in organismi internazionali, e – per più di quattro laureati su dieci – solidi percorsi nel mondo dell’impresa: i dati dell’indagine sono la cartina di tornasole di una scommessa vinta. Si badi, vinta non solo da chi mezzo secolo fa ha creduto nella validità di questa impresa educativa o da chi, con liberalità e visione, ha continuato nel tempo a farla crescere. Quella del Collegio è una scommessa vinta dal Paese. Per quanto piccolo, ogni contributo indirizzato a preparare al meglio la futura classe dirigente non si esaurisce nella biografia dei singoli, ma concorre a rendere più fertile e ricca l’intera trama del tessuto civile, sociale ed economico in cui essi andranno a operare. Agire per arricchire il futuro dei giovani equivale ad agire per arricchire il futuro di tutti. L’intervento del Presidente della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro Dare valore al merito di Maurizio Sella Concepito per chi eccelle nello studio, a prescindere dalla condizione sociale di provenienza, il Collegio non è mai stato solo un luogo di studio ma una comunità nella quale si incrociano le testimonianze di chi ha raggiunto posizioni di rilievo nel mondo del lavoro con le ambizioni di chi si sta formando per poter avere, in futuro, un ruolo da protagonista. Esperienze internazionali, stage, visite nei distretti produttivi, confronto continuo con personalità del mondo istituzionale, culturale, artistico e, naturalmente, con i Cavalieri del Lavoro, si intrecciano con i singoli percorsi di studio per favorire lo sviluppo di un’attitudine: l’attitudine a fare e a fare bene. Esprime bene il senso di questa attitudine una delle nostre laureate nell’intervista pubblicata nelle pagine a seguire. A proposito degli anni trascorsi al “Lamaro Pozzani” dice: “C’era il gusto di fare le cose bene. Ecco, questa è una delle caratteristiche peculiari del Collegio: in residenza qualsiasi cosa si faccia deve essere fatta bene, con impegno e serietà”. “Me l’ovrare appaga” è il motto del nostro Ordine. Leggere queste parole è la migliore conferma di quanto, attraverso il Collegio, siamo riusciti a trasferirne lo spirito a generazioni di ragazzi e, così facendo, a donne e uomini consapevoli dei propri mezzi e, perciò stesso, delle proprie responsabilità. Maurizio Sella INTERVENTI ISTITUZIONALI

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