Matera2019 CONVEGNO NAZIONALE Conoscere per competere

poi valorizzarlo per continuare ad investire su questo patrimonio rappresenta una imprescindibile necessità, se vogliamo davvero recuperare credibilità. Che immagine diamo ai nostri clienti che vengono da tutto il mondo a visitare le nostre città, vedendo quanto sono sporche, disastrate, come tuteliamo i nostri beni culturali? I turisti fanno la fila per vederli e non ci riescono perché i musei sono chiusi e quando li vedono non sono nelle condizioni in cui dovrebbero essere. Tutto questo noi lo paghiamo, per venire ai soldi, alla vile materia, in termini di price positioning, in termini di gettito fiscale e di revenue per le nostre imprese, quindi, miliardi di euro l’anno. C’è un valore economico molto importante, nel modo in cui noi governiamo i nostri beni artistici e culturali. Io sono d’accordo con quasi tutto quanto ha detto il Ministro. Io iniziai questo percorso quando ero presidente di Confindustria, al- lora era ministro Giuliano Urbani. Con Sgarbi e qualche nostro sovrintendente cominciammo a fare dei ragionamenti proprio su questi temi. Sicuramente per chi ha avuto a che fare con le sovrintendenze sa che è il terreno più accidentato, più infido, più complesso e conflittuale d’Italia. Se pensiamo alla Pubblica Am- ministrazione come luogo terribile, quello è il più difficile di tutti. Una riforma su quel piano è veramente indispensabile, peraltro è un’area nella quale dobbiamo riprendere ad investire. È Il tema fondamentale sul quale noi ci misuriamo. Qual è la prossima generazione di curatori e sovrintendenti che avremo se sono anni che non investiamo su questo settore? Chi si occupa di questo patri- monio se addirittura arriviamo a discutere se la storia dell’arte debba essere inse- gnata o meno nei nostri licei? Se un Paese come il nostro si pone queste domande e continua a registrare tali ar- retratezze, abbiamo veramente problemi seri davanti a noi. Quindi, buon lavoro Ministro. Noi siamo ben contenti di continuare a collaborare. Anche l’intervento del privato a sostegno dell’iniziativa pubblica, con il governo e con la guida del pubblico è assolutamente fondamentale. I Cavalieri del Lavoro lo hanno fatto nel passato, lo fanno oggi, lo faranno sempre nel futuro, chiunque sia al governo. È un dovere che noi avvertiamo dal punto di vista anzitutto civile e sociale e poi, naturalmente, è una esigenza dal punto di vista imprenditoriale. 105 7. Intervento conclusivo

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