Matera2019 CONVEGNO NAZIONALE Conoscere per competere

In definitiva, riteniamo che la valorizzazione del capitale umano di una nazione è uno dei fattori più importanti su cui fondare politiche di successo a lungo termine. L’Italia, il Mezzogiorno in particolare, detiene un capitale umano che unito a un patrimonio artistico e culturale incommensurabile, a una grande tradizione ma- nifatturiera apprezzata e copiata a tutte le latitudini, e a una posizione geografica che ci pone al “centro” del mondo, rappresentano fattori competitivi di cui nessun altro Paese può disporre. Allora ci domandiamo: cosa aspettiamo a “cavalcare” questi asset che, al contrario, trascurati come sono da politiche efficaci e lungimiranti, si stanno tramutando in ulteriori emergenze a cui nessuno sa o vuole dare risposte responsabili? La disoc- cupazione specie giovanile, la desertificazione produttiva, l’imbarazzante dibattito sulle grandi opere, la mortificante rappresentazione cui assistiamo sulla gestione dei flussi migratori, il degrado sociale e urbano: la lista la conosciamo e la subiamo qui al Sud più che in altre aree del Paese. Ma sta minando la tenuta complessiva del Paese e la sua credibilità a livello internazionale. Per questo riteniamo, forse abusando di analisi che già abbiamo ascoltato in altri contesti, che anche ripartendo dal Mezzogiorno e dal suo capitale umano sarà pos- sibile non perdere ulteriore terreno in termini di competitività, coesione sociale e benessere dei cittadini di tutta l’Italia. Infine, solo un accenno al turno elettorale europeo che è alle porte: l’auspicio dei Cavalieri del Lavoro del Mezzogiorno che mi onoro di presiedere è che, bando alle spinte nazionalistiche e ai rigurgiti protezionistici, quello che uscirà dal voto di fine maggio sia un assetto continentale che consenta di rimettere mano al Pro- getto di Casa Comune Europea così come l’avevano immaginato i Paesi fondatori. L’auspicio dunque è che il nuovo governo europeo e i singoli esecutivi nazionali sentano l’esclusiva responsabilità di far risorgere i nostri popoli, i nostri Paesi in una dimensione di Europa realmente unica e unita. Quel che sta succedendo in molti Stati fondanti dell’Europa è un monito severo: in ballo c’è l’esigenza non più procrastinabile di una società più unita, più solidale e coesa, che rafforzi i diritti e in cui gli individui abbiamo lavoro e dignità. Vi ringrazio e auguro a tutti buon lavoro. Conoscere per competere 18

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