Matera2019 CONVEGNO NAZIONALE Conoscere per competere

Bisogna infine avere chiaro che lo sviluppo si fa anche facendo dei salti, Matera ha già fatto un salto titanico; ne sta facendo un altro. Le nuove tecnologie ci danno la possibilità di fare delle cose nuove anche svincolandoci dallo spazio. L’idea di fare a Matera, in un posto così radicato addirittura nella nostra preistoria, un hub sulle nuove tecnologie informatiche è possibile se si parte dall’investimento sui ra- gazzi. Viviamo in un’epoca in cui si sta facendo l’elegia dell’incompetenza. Cosa c’è di più importante dell’investire sulla scuola? Questo è il punto da cui ripartire. F RANCESCO G IORGINO Un telegramma, nel presentarla ho detto che ha moltissime deleghe, non era una battuta, ma è una cosa seria. A me ha colpito il fatto che voi abbiate deciso di mettere assieme in termini di competenze, quindi responsabilità, le politiche europee sullo sviluppo, la scuola, la formazione professionale, l’università, la ricerca e il lavoro. Si ha anche plasticamente, fisicamente la sensazione di un unicum. Volevo che ce lo spiegasse perché non mi sembra una scelta banale, anzi, mi sembra importante. P ATRIZIO B IANCHI La scelta che abbiamo fatto dice che le politiche per lo sviluppo partono da questa sequenza “università, ricerca, scuola, formazione e lavoro”. Questa è la strategia che abbiamo proposto in Emilia Romagna ma deve essere anche la strategia Paese. Si deve ripartire da questa sequenza. Cioè, l’idea di una politica dello sviluppo che è un insieme coerente di visioni, ma che ha al suo centro università, ricerca, scuola, formazione e, quindi, lavoro. Credo sia stata una scelta dura, ardua, che però ha dato anche dei risultati. Quello più bello, che ho portato a casa in questi anni - lo dico perché sto arrivando alla fine della mia esperienza, poi tornerò a fare il professore - è aver ridotto la disper- sione scolastica; l’abbiamo portata sotto il livello europeo. Questo è l’indice più significativo del malessere di una società: i ragazzi che abbandonano sfiduciati la scuola. In questi cinque anni, questa sequenza, che parte dalla scuola ed arriva al lavoro, ha dato come risultato una riduzione significativa della dispersione scola- stica, che è un indice terribile perché è quello con cui un paese uccide se stesso. 4. Dibattito 51

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