Matera2019 CONVEGNO NAZIONALE Conoscere per competere
Se, tutto sommato, è servito a far crescere in maniera importante un’azienda come Brembo, in una provincia come quella di Bergamo dove ci sono tantissime aziende, piccole e medie, qualcuna anche grande, perché non dare l’esempio o aiutare i piccoli e farli crescere, adottando lo stesso metodo? Faccio notare che Bergamo è una provincia molto industrializzata. Bergamo e Brescia, sono tra le prime tre a livello europeo; la prima è il Baden-Württemberg, la seconda è la provincia di Bre- scia, la terza Bergamo. È certamente un territorio estremamente produttivo. Abbiamo cominciato a fare assistenza ai piccoli, a chi voleva insediarsi per fare ri- cerca o innovazione; a mettere insieme le esperienze e a scambiarsele. Abbiamo dato un supporto perché spesso e volentieri i piccoli non sanno come ottenere dei finanziamenti. Oggi, lo sappiamo, ci sono dei finanziamenti europei che non ven- gono utilizzati. Aiutiamo le piccole aziende ad approfittarne e ad utilizzarli per crescere. Quindi, a distanza di dieci anni dalla sua nascita il Kilometro Rosso è una realtà che ha 1.700 dipendenti, in buona parte dei ricercatori e conta circa 60 aziende che hanno sviluppato nel 2018 ben 58 brevetti. Spesso si parla della difficoltà dei ragazzi nel trovare lavoro. Vi assicuro che nelle assunzioni fatte da Brembo negli ultimi anni, abbiamo avuto grande difficoltà a trovare persone che potessero avere i requisiti giusti, non necessariamente sempre laureati. Abbiamo assunto molti giovani dai vari politecnici, anche dalla Federico II di Napoli o da Bari, dove nel settore informatico vi sono dei bravissimi ragazzi. Tante volte credo non sia necessario che i giovani vadano all’estero, visto che da noi, in Italia, vi è carenza di alcune qualifiche. Cito due cose, una riguarda la Germania, l’altra la Cina. Noi come Brembo siamo carentissimi, ma in generale lo sono le imprese, di tecnici diplomati. In Italia sono iscritti agli istituti tecnici superiori mediamente dagli otto ai diecimila studenti. In Germania ce ne sono ottocentomila; il rapporto Italia-Germania su questo aspetto va da uno a cento! Tutti questi diplomati tedeschi sono garantiti. Nei primi due anni, tutti trovano un posto di lavoro. In Italia quasi nessuno si iscrive a questi istituti perché c’è ancora la diffusa convinzione che se non sei laureato non fai niente. Magari sopravvive ancora la cultura di una generazione con l’aspirazione di avere un figlio laureato. Peraltro siamo carenti anche sui laureati, la percentuale è bassa. 4. Dibattito 71
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