Matera2019 CONVEGNO NAZIONALE Conoscere per competere

5. Testimonianze di Cavalieri del Lavoro 75 F RANCESCO G IORGINO Partirei da Angela D’Onghia. Continuiamo questo discorso dell’università per rendere uniforme il percorso concettuale, spostandoci al mondo della scuola. Lei ha avuto un’esperienza significativa come sottosegretario all’Istruzione, l’Università e la Ricerca; ci può aiutare anche a leggere meglio alcuni dati che prima abbiamo visto. Mi ha colpito molto il dato sulla dispersione scolastica, come pure il dato sulla migrazione di studenti universitari. Vorrei affrontare questo tema del divario Nord-Sud rispetto alla migrazione e all’abbandono scolastico. A NGELA D’O NGHIA Già Sottosegretario per l'Istruzione, l'Università e la Ricerca La migrazione scolastica è assai diversa tra Nord e Sud e c’è una grande differenza al Sud, tra le varie regioni, e, a livello nazionale, tra centro città e periferia. Nelle periferie delle grandi città al Nord abbiamo la stessa dispersione scolastica del Sud d’Italia, che in alcune regioni del Sud raggiunge il 24%. Come avete visto, i dati europei sono al 10% e noi avremmo dovuto raggiungere quell’obiettivo nel pe- riodo 2017-2018. I risultati purtroppo non sono soddisfacenti e, se parliamo di abbandono scolastico, in alcune regioni ed in alcune periferie il trend è addirittura in crescita. L’Emilia Romagna è una regione particolare per la scuola, è quella che più eccelle, e se l’assessore si lamenta potete immaginare cosa sia la scuola nel resto d’Italia. Purtroppo la dispersione scolastica si combatte soltanto appassionando e coinvol- gendo i ragazzi nel percorso del sapere. La maggiore dispersione si riscontra negli istituti tecnici e in quelli professionali, le scuole che più servono all’industria ita- liana e che, negli ultimi venti-trenta anni, sono state categorizzate come scuole di serie B. Come si indirizzano i ragazzi alla fine del percorso delle scuole medie (scuole superiori di primo grado)? I ragazzi bravi sono solitamente indirizzati verso