Milano2015 CONVEGNO NAZIONALE ImpresaItalia

G IULIANO P ISAPIA Sindaco del Comune di Milano Buongiorno a tutti, vorrei dire cari amici, visto che con molti di voi abbiamo un rapporto di fiducia e di amicizia. Un saluto al presidente Squinzi che è appena arrivato. E quando parlo di rapporti di amicizia anche con Giorgio c’è uno di questi rapporti forti, di lavoro insieme. Ognuno sulla base delle proprie sensazioni, del proprio ruolo, dell’istituzione che rappresenta, ma con una necessità di convergenza che io ritengo sempre più ne- cessaria e in cui credo fermamente. Grazie a Luigi Roth per questo momento importante di confronto, di discussione. Momento in cui, mi scuso fin d’ora, non potrò assistere perché dopo il saluto dovrò andare all’Expo, a inaugurare alcuni padiglioni di paesi che sono importanti per il futuro del nostro Paese. Un grazie al rettore Anelli, perché è bellissima questa idea del cavaliere. In effetti uno al Cavaliere del Lavoro ci pensa, ma non si capisce, o almeno io non ho mai riflettuto a come si è arrivati a questa idea del cavaliere: un po’ il servitore, non del Re, ma il servitore del lavoro e quindi del bene collet- tivo. Grazie ai Cavalieri del Lavoro per quello che hanno fatto, per quello che stanno facendo e quello che faranno, per le loro imprese, per il loro territorio, per la nostra comunità, e quindi grazie anche al presidente D’Amato che rappresenta a livello nazionale tutti voi. Scusatemi se parlo un po’ da sindaco e quindi devo parlare della mia città, ma per- ché è la città che spesso è stata, e io spero sarà sempre, la città che ha dato un con- tributo fondamentale all’innovazione, alla capacità di uscire dai momenti di crisi. Oggi un importante quotidiano intitolava una pagina “Miracolo Milano”. Mi sa- rebbe piaciuto leggere “Miracolo Italia”, ma purtroppo siamo ancora lontani. Cer- tamente ci sono tante realtà nel nostro Paese che stanno facendo dei positivi passi avanti in un momento difficilissimo, in un momento critico, in un momento in cui l’Europa rischia di implodere e all’interno dell’implosione dell’Europa ri- schiamo di implodere tutti insieme, ma del resto c’è un’Europa che talvolta non è 1. Indirizzi di saluto 19

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