Milano2015 CONVEGNO NAZIONALE ImpresaItalia

Il tema dell’occupazione è l’altro tema che spaventa e preoccupa tutti noi. I dati in alcuni casi sembra che mostrino un miglioramento, che la nuova legge sul lavoro possa portare a qualche vantaggio in più. Lo dice la costituzione, “senza impresa non c’è lavoro”, ma senza lavoratore non c’è impresa, nella maggior parte dei casi: questa è la condivisione necessaria per andare avanti in un momento difficile in cui bisogna essere capaci di scegliere con forza un cammino verso l’innovazione, in un momento in cui tutti siamo consapevoli che il mondo è cambiato, che non si può ragionare con gli stessi schemi di qualche decennio fa. Un’ultima considerazione che riguarda chi oggi porta il saluto come sindaco, quindi di Milano e come rappresentante degli enti locali essendo anche vicepresi- dente dell’Anci che è l’associazione dei comuni italiani. Il dato che forse non riu- sciamo a far comprendere è che il 60% degli investimenti in conto capitale arriva proprio dai comuni, dagli enti locali. È questo uno strumento di rilancio dell’economia e per la creazione di nuovi posti di lavoro. Vanno benissimo le grandi opere, vanno benissimo gli investimenti stranieri, ma poi anche i piccoli o i medi necessari interventi a livello locale di- ventano il presupposto dello sviluppo, collegati all’innovazione, alla ricerca. Su questo punto un appello forte che è già stato fatto da parte dei comuni riguarda le città metropolitane, che tutti abbiamo auspicato come un nuovo ente istituzio- nale con la funzione di sviluppo strategico e di studiare le modalità unitarie di ter- ritori diversi, che si uniscono. Non ritorno sui dati perché ogni città ha i propri dati, io conosco bene quelli di Milano, ma voglio dire solo una cosa, lo dico a chi ha studiato di diritto: l’eredità. Si dice che la città metropolitana è l’eredità della provincia. A parte che è sbagliato, perché deve essere una cosa profondamente diversa, ma chi parla di eredità do- vrebbe pensare che il nostro ordinamento dice che esiste il beneficio di inventario: io decido di accettare un’eredità nel momento in cui ritengo che sia opportuno, che sia utile, che possa essere un’eredità che non mi porti al fallimento, ma che mi porti alla crescita. E invece per legge ci hanno imposto questa eredità a cui è difficile dare delle risposte. 1. Indirizzi di saluto 21

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