Milano2015 CONVEGNO NAZIONALE ImpresaItalia

C ATHERINE L. M ANN Oecd Chief Economist and Head of the Economics Department Il mio obiettivo è dimostrare che il successo della competizione globale è princi- palmente dovuto a fattori e caratteristiche endogene. Infatti, quando pensiamo a come creare una base solida per il successo nella com- petizione globale, si deve immaginare un sistema virtuoso di cooperazione tra le imprese, i lavoratori e il governo italiano. Questa cooperazione farà sì che l’Italia abbia successo e non rimanga bloccata. Vi parlerò del contesto globale in cui l’Italia andrà a competere, in primis da una prospettiva europea (perchè gli stati membri sono i nostri vicini), per poi concen- trarmi sull’Italia e in dettaglio sui fattori strutturali che bloccano il miglioramento delle performance nazionali. La Oecd ha rilasciato un rapporto economico circa due settimane fa. Prevediamo un rafforzamento della crescita globale. Tuttavia, anche se intrave- diamo dei miglioramenti, i livelli di crescita globale e della Oecd non saranno su- periori alla media storica 1995-2007. Se riportiamo il pensiero ai tassi di espansione degli anni ’80, possiamo affermare che non sia, al momento, prevedi- bile un ritorno a quei ritmi. I nostri dati fanno invece intravvedere un inaspri- mento delle modalità di competizione globale: essa sarà ancora più feroce di quella che è stata nel boom degli anni 2000. Entrando nello specifico delle previsioni, dovremmo chiederci, in base a quali ele- menti è possibile intravedere una crescita globale? In primo luogo, dobbiamo menzionare la diminuzione della pressione fiscale nelle politiche mondiali. Su questo fronte macro economico sarebbe anche fortemente auspicabile assistere ad un riequilibrio virtuoso tra entrate e spesa pubblica, con un ridimensionamento del peso di quest’ultima nel rapporto. 2. Il capitalismo italiano e la competizione globale 25

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