Milano2015 CONVEGNO NAZIONALE ImpresaItalia

In secondo luogo, ovviamente va tenuto conto della relativa stabilità monetaria nel sistema. Le varie banche centrali, tra cui la Bce, stanno ricoprendo un ruolo virtuoso nel dare stabilità e possibilità di crescita ai vari paesi. Al momento attuale solo pochi attori, quali gli Stati Uniti e la Gran Bretagna pa- iono essere vicini a decisioni rivolte ad alzare i rispettivi tassi di interesse. Il terzo fattore è costituito dall’apprezzamento del dollaro nei confronti delle altre valute, con i conseguenti effetti (ovviamente non validi per gli Stati Uniti). Infine, dobbiamo tener conto del ribasso del greggio il cui prezzo attuale si attesta a circa 50 dollari in meno al barile, rispetto a quello dello scorso anno in questo periodo. Noi ci aspettiamo che questo aggiunga uno 0,5% al livello del Pil globale. Quindi abbiamo alcune buone notizie per una crescita globale nel futuro. D’altra parte, adottando un parallelismo semplificativo con il mondo della scuola, una maniera per esprimere un giudizio sulla performance dell’economia globale nel nostro immaginario, è quella di assegnargli come voto un B--. Questo è un voto che in un gran numero di sistemi educativi corrisponde ad “appena suffi- ciente”. Ma, dobbiamo domandarci, perché l’economia globale sta ricevendo un voto B--, e cosa possiamo fare per migliorare la situazione? Una delle prime sfide da affrontare nell’economia globale (e che la tiene bloccata) è il peso del debito pubblico, in parte conseguenza della crisi. Per riportarlo a pa- rametri accettabili dobbiamo perseguire azioni volte ad incentivare un’accelera- zione della del Pil. Registriamo circa il 4% della crescita dell’economia globale e un 2% per la crescita europea. Questo tasso di crescita non sarà sufficiente per ridurre la differenza tra il debito e il livello del Pil, quindi dobbiamo crescere più rapidamente per poter ridurre tale differenza. Un’altra sfida che affrontano molte economie e che è anche una conseguenza della crisi, è quella relativa all’impatto del consolidamento fiscale. Gli Stati Uniti e la Gran Bretagna hanno meno consolidamento fiscale e meno deterioramento nella disoccupazione. D’altra parte per l’Italia ed altri paesi che Impres@Italia. Rimettere al centro l’impresa per far rinascere l’Italia 26

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