Milano2015 CONVEGNO NAZIONALE ImpresaItalia

ma l’ha fatto con criteri molto prudenziali e molto corretti, nello spirito in cui la Cassa Depositi e Prestiti l’aveva fatto negli anni ’20 e ’30. Perché non dimenti- chiamoci che la Cassa Depositi e Prestiti ha creato sostanzialmente l’Ina con l’as- sicurazione sulla vita, ha creato il Crediop, ha creato l’Icpu, ha creato l’Imi, l’Iri, ha creato tutte le istituzioni che hanno consentito lo sviluppo dell’economia ita- liana per novant’anni dopo la loro istituzione. Non c’erano le regole europee, ma era un sistema architettonico estremamente sofisticato. Il problema adesso, così come voi avete gestito correttamente la Cassa, è che venga enunciato questo disegno, che deve essere un disegno di estrema sofisticazione, perché quello di cui ha bisogno l’Italia non è che il risparmio venga canalizzato per andare negli Stati Uniti a finanziare Uber. L’Italia ha bisogno che il risparmio – perché questo è quello che dicono i consulenti delle fondazioni e dei grandi ge- stori di patrimoni italiani – venga canalizzato in Italia e questo deve essere fatto anche se non ci sono classi di investimento. I consulenti internazionali dei nostri fondi dicono che non esistono, quindi lo sforzo deve essere capito ed essere indi- rizzato in quella direzione. Voi avete fatto un buon lavoro, speriamo che i professionisti che verranno dopo fa- ranno altrettanto, ma deve essere enunciato in un quadro estremamente sofisticato. R OBERTO N APOLETANO Sono d’accordo su quasi tutto quello che ha detto Bernabè tranne che questo ec- cesso di diplomazia, perché se tutti hanno fatto così bene forse dovremmo stare un po’ meglio. Detto questo ringrazio Franco Bassanini, Franco Bernabè, il pro- fessor Quadrio Curzio e Franco Moscetti. Abbiamo capito due cose: che la sensibilità di tutti va sul modo di fare impresa e la capacità di continuare a produrre beni a valore aggiunto, continuare a produrre reddito in Italia, continuare a conquistare mercato all’estero, è la forza di quel- l’economia che ha raccontato il professor Fortis. Tutto si ferma con questi fardelli che pesano in casa. Il primo di questi fardelli è la pubblica amministrazione, l’ho detto all’inizio e lo ripeto alla fine. Occorre un disegno e occorrono persone capaci, competenti, motivate e ben pagate. 3. Le riforme per rimettere in moto l’impresa e l’Italia 65

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