Milano2015 CONVEGNO NAZIONALE ImpresaItalia

è un fatto insito nell’impresa, cioè la carica innovativa si è esaurita. Eppure in Italia ci sono dei centri di ricerca di eccellenza, ci sono delle università eccellenti e qui abbiamo due esempi di due rappresentanti di queste eccellenze. Quello che manca è un ponte che trasferisca la ricerca da dove viene fatta, cioè nei centri deputati, alle imprese, anzi direi che aziende e centri di ricerca si parlano molto poco, sem- brano due mondi quasi estranei. Parlando con i colleghi di questa tavola rotonda dicevo: “I professori sembrano più interessati a pubblicare delle ricerche, perché questo serve alla carriera univer- sitaria, piuttosto che a brevettare queste ricerche, a trasferire queste ricerche nelle aziende”. Un professore universitario americano, invece, ha sempre in mente di diventare imprenditore, di creare una startup , di realizzare in qualche modo l’in- novazione che ha creato nei suoi laboratori. Ciò in Italia esiste poco. Ci vorrebbe questo ponte: un ponte che porta la ricerca da dove viene fatta alle imprese, in modo che possano continuare nel tempo ad essere competitive. R OBERTO N APOLETANO Vorrei subito chiedere a Stefano Paleari: è proprio così come dice Quadrino? La questione è problematica: cosa impedisce alle università, non dico di entrare nella fabbrica, ma di dialogare con la fabbrica? A Milano non sembra sia così. Sinceramente credo che al Politecnico, alla Catto- lica, alla Bocconi, alla Bicocca, ci sia questo “fermento di startup ”, che è un pro- lungamento della manifattura e vive nel rapporto tra università e impresa. Milano non è l’Italia, ma chiedo il suo parere. S TEFANO P ALEARI Rettore Università di Bergamo e Presidente Crui Buongiorno a tutti. Sono di ritorno da Berlino e abbiamo preso prima la Germania come punto di riferimento. Quando arrivi all’aeroporto di Berlino Tegel ed esci, vedi una scritta: “La scienza per una vita migliore”. È il primo segnale di ponte 4. Capitale umano e innovazione 71

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