Milano2015 CONVEGNO NAZIONALE ImpresaItalia

mico, quello europeo, nel quale le interdipendenze e i condizionamenti sono molto forti e l’Europa negli ultimi anni ha accresciuto notevolmente il peso non compe- titivo del sistema produttivo. Per mettere a posto l’Europa l’Italia, che è un grande paese fondatore di questa Europa ed è ancora uno dei più grandi paesi manifattu- rieri del mondo, ha un ruolo e una responsabilità importante, che può svolgere solo se mette a posto bene casa propria. Come fare? Il governo Renzi è un governo che ha goduto fin dall’inizio del suo percorso di un grosso consenso all’interno e di un grosso credito all’esterno, tutto basato sulla scommessa e sulla promessa di realizzare cambiamenti radicali in tempi brevi. Renzi ha rottamato la politica ita- liana sulla scommessa del cambiamento veloce, corre il rischio di essere rottamato se il cambiamento non lo fa. Lui lo sa e quindi ha voglia di muoversi, ha voglia di andare avanti ed è partito in maniera energica, affrontando uno dei nodi più an- tichi, per noi più importanti, quello della riforma del mercato del lavoro e facendo con coraggio una scelta di campo e portando avanti un pezzo di quel percorso ini- ziato una quindicina di anni fa, e noi lo ricordiamo bene perché siamo stati gli iniziatori del tempo, e che va sotto il nome della riforma di Marco Biagi. Lo ha fatto in una maniera importante perché ha avuto la forza, finalmente, a differenza di tanti altri che lo hanno preceduto alla guida del Paese, di superare la logica dei blocchi corporativi e dei veti incrociati, di dire alle parti sociali, Confindustria e sindacati, voi non potete fermare la democrazia parlamentare, il governo ha il do- vere di governare e di decidere. L’ha fatto bene e ha fatto bene a farlo perché da quando ero presidente di Confin- dustria questa è sempre stata la linea di Confindustria da quegli anni ad oggi: le parti sociali hanno il dovere di esprimere il loro punto di vista e fare le loro pro- poste, ma il governo ha il diritto e il dovere al tempo stesso di superare ogni logica di veto e nessuno può porre veti in una democrazia parlamentare. Il Jobs Acts ha rappresentato un punto in avanti, un passaggio significativo, mi spiace che non ci sia adesso il sindaco Pisapia, vorrei chiedergli quali sono quegli imprenditori che gli hanno detto che l’articolo 18 non sia un problema. Mi pia- cerebbe davvero conoscerli, io non ne ho mai incontrati. Gli imprenditori veri che lavorano sul mercato, sanno da tempo che l’articolo 18 è un vincolo fonda- mentale. Adesso lo sanno anche i rettori delle università che finalmente si rendono Impres@Italia. Rimettere al centro l’impresa per far rinascere l’Italia 92

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