Napoli2019 CONVEGNO NAZIONALE Europa Radici Ragioni Futuro

È da una tale Europa delle differenze - quindi necessariamente estranea alle grandi unità politiche di tipo imperiale - che è nata quell’unica e particolare creatura sto- rica che è lo Stato, il sistema europeo degli Stati. Diversi e rivali tra di loro, certo, anche se le loro rivalità non sono mai riuscite a frantumare il collante rappresentato dall’originaria unità culturale del nostro continente, destinata proprio nell’età degli Stati ad esprimersi nello jus gentium e nell’idea dell’“equilibrio delle potenze”. Mentre sempre quell’originaria unità culturale si esprimeva in un’internazionale continentale dei dotti che, via via rafforzatasi nel corso dei secoli, sarà protagonista di due movimenti che schiuderanno all’Europa la via della modernità: l’illumini- smo e la rivoluzione scientifica. Da un lato cioè la modernità politica dei diritti naturali e della democrazia, e dall’altro la modernità della rivoluzione industriale e della produzione capitalistica: le nuove basi di una nuova unificazione culturale dell’Europa all’opera da 250 anni. Oggi più che mai pensare l’Europa e le sue radici ci deve obbligare a ripensare che cosa ha significato per gli europei lo Stato. Gli organismi che chiamiamo Stati sono esistiti sempre e in molte parti del pianeta. Solo in Europa, però, una singolare con- catenazione di vicende ha condotto alla formazione del concetto di Nazione, e quindi alla nascita dello Stato nazionale, il cui senso bisogna guardarsi, io credo, dal ridurre alle guerre e agli orrori del Novecento, come invece troppo spesso si fa. Lo Stato nazionale ha dato origine, o comunque ha coinciso di fatto, con alcune novità decisive per lo sviluppo delle nostre società. Esso ha voluto dire innanzi tutto la fine della secolare contrapposizione tra la cultura delle élites, quasi sempre di natura aristocratico-cosmopolita, tendenzialmente secolarizzata, aperta alle no- vità, e la cultura delle masse popolari, viceversa intrisa di localismo, di religiosità, legata alle tradizioni. Lo Stato nazionale ha rappresentato uno straordinario caso storico di incontro tra l’alto e il basso della struttura sociale, all’insegna di una nuova autoidentificazione culturale. Autoidentificazione sollecitata e resa possibile da un fattore chiave: dall’esistenza di una lingua comune e delle sue produzioni letterarie. Entrambe destinate attraverso la scuola – non a caso resa obbligatoria per la prima volta nella storia proprio da un tale Stato – a un’enorme diffusione, e quindi a dare vita, alla fine, a un demos dai tratti comuni. Tutto ciò ha prodotto un grandioso risveglio di energie ideali e materiali, una reazione a catena di con- 3. Europa: le radici 21

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