Napoli2019 CONVEGNO NAZIONALE Europa Radici Ragioni Futuro

flitti, di novità istituzionali, di speranze di emancipazione, sul cui slancio ancora in gran parte tutti noi viviamo. Su tale straordinario traguardo può chiudere gli occhi solo chi non voglia vedere un ulteriore risultato storico conseguito dallo Stato nazionale, e cioè come esso abbia rappresentato uno dei più fortunati articoli di esportazione dell’Occidente in tutto il mondo. Nel corso dell’intero ventesimo secolo e ancora oggi, infatti, tutte le élite del pianeta che con i loro popoli hanno voluto organizzarsi in un’autonoma entità politica lo hanno fatto adottando la ca- tegoria e i tratti, perlomeno esteriori, dello Stato nazionale di tipo europeo. Anche la democrazia politica deve la sua esistenza in buona parte allo Stato nazio- nale. L’idea di sovranità popolare, infatti, è impensabile senza l’idea di sovranità nazionale, senza la potenzialità espansiva insita nell’idea di sovranità nazionale, che dal suffragio censitario conduce necessariamente a quelle universale. Ma anche la pratica concreta della democrazia è possibile solo entro uno spazio delimitato, e questo spazio è ancora una volta, e non può non essere, che quello della cittadi- nanza dello Stato nazionale. Non è un caso che tanto spesso nella storia del nostro continente la lotta per la libertà e per i diritti e la lotta per l’indipendenza nazionale siano andati di pari passo. Insomma, se dal cielo della teoria si vuole scendere sulla terra è giocoforza am- mettere che per vivere l’idea democratica non può fare a meno di radicarsi in una territorialità di tipo nazional-statale. Per importantissime ragioni. La prima è che nessun altro regime come la democrazia richiede la comunicazione più intensa tra governanti e governati; e questa, come si capisce, è resa possibile solo dall’esistenza tra gli uni e gli altri di una lingua e direi di un sostrato culturale comuni: circo- stanza che almeno in Europa si verifica quasi soltanto nell’ambito degli Stati na- zionali. La seconda ragione riguarda le premesse ideali che animano la vita democratica, tra le quali al primo posto si colloca certamente il sentimento della fraternità, della solidarietà. Ma dal momento che gli esseri umani sono quello che sono, è impensabile che un sentimento come quello della fraternità possa essere nutrito indistintamente verso chiunque (parlo di sentire, cioè di qualcosa che ha a che fare non tanto con la testa ma con il cuore, con l’anima, con qualcosa che mette in gioco ambiti pre-razionali del nostro essere). Nei fatti – ripeto, nei fatti – un sentimento di fraternità e di solidarietà può aversi davvero solo con persone Europa: Radici - Ragioni - Futuro 22

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