Napoli2019 CONVEGNO NAZIONALE Europa Radici Ragioni Futuro

misura ai nostri successori. Ora, è precisamente questa propensione, tipica del- l’identità, a proiettarsi dal passato verso il futuro, che ha trasformato il tema delle radici da fatto eminentemente storico-culturale in un fatto politico dirompente per la costruzione europea. Dal momento che questa ha preso le mosse dall’idea che invece il passato europeo fosse in un certo senso morto. La costruzione europea, infatti, ebbe inizio sullo sfondo del panorama di macerie dell’immediato dopoguerra. Quando cioè era ancora plausibile pensare che sotto quelle macerie fossero rimaste seppellite per sempre anche le radici della vecchia Europa degli Stati nazionali: che in quel momento, tra l’altro, non potevano che apparire le radici del male. Ma non era così, anche se è così che oggi possiamo spiegarci il modo sbrigativo con cui alcuni dei padri fondatori dell’Europa unita credettero allora che la catastrofe bellica e la storia avessero liquidato per sempre l’immagine e la funzione vitali dello Stato nazionale. Crederlo fu un errore. Così come a giudizio di chi vi parla ha senz’altro commesso un errore l’europeismo quando per tanti anni ha creduto che la migliore giustificazione della propria ra- gion d’essere passasse attraverso la delegittimazione dello Stato nazionale, fosse proclamare la sua inattualità e quasi la sua superfluità. In realtà la costruzione politica europea, tutta rivolta ad una meta sovranazionale, collocata peraltro in un futuro sempre più lontano, ha sofferto (e soffre) dell’as- senza di una politica dell’identità rivolta al passato. L’Unione non si è affatto curata di darsi una politica capace di tematizzare e valorizzare le radici comuni all’intero continente. Non ha pensato di elaborare una qualche politica che tenesse conto delle declinazioni e delle articolazioni particolari di tali radici a seconda dei Paesi, del legame di queste radici con l’oggi e con il futuro. Il progetto e la pratica euro- peisti hanno avuto paura che tutto ciò significasse una pericolosa sottolineatura della diversità dell’Europa rispetto agli altri. Qualcosa che potesse essere conside- rata un’implicita riaffermazione della propria volontà di primato. Pronta in ogni occasione a tessere l’elogio delle differenze quando riguardano gli altri, l’Europa si è in certo senso vergognata delle proprie. Ma così essa ha dimenticato che nulla di ciò che è nuovo può vivere se non è in grado di rifarsi a qualcosa di antico. L’Europa ha scelto di presentarsi con il volto sì del suo retaggio, ma del suo retaggio più universale e astratto, collocato, per così dire, fuori dal tempo e dallo spazio. Europa: Radici - Ragioni - Futuro 24

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