Napoli2019 CONVEGNO NAZIONALE Europa Radici Ragioni Futuro

Ha scelto di porre la propria identità essenzialmente nel firmamento dei princìpi – la pace, la giustizia, i diritti dell’uomo – rivolti indistintamente a tutti, e quindi per loro natura necessariamente astratti ed orientati esclusivamente al presente e al futuro. Nella proclamazione dei suoi grandi principi e nel nobile scopo di incarnarli e di difenderli: solo in questo l’Unione ha voluto far consistere la propria identità, con- vinta che a dire il resto bastassero i fatti. Ma i fatti da soli in politica non bastano, vanno sempre accompagnati con il cuore, con l’anima. L’Europa ha dimenticato (o forse non ha mai conosciuto?) l’ammonimento di una grande spirito europeo, Stefan Zweig, che negli anni tra le due guerre, meditando su come unire il conti- nente sottolineava la necessità che qualunque progetto europeistico curasse innanzi tutto gli aspetti simbolici, quelli che prima che alla ragione parlano al sentimento popolare. Infatti, scriveva Zweig, se non si parla al “cuore” e al “sangue” degli eu- ropei la battaglia contro i nazionalismi sarà inevitabilmente persa dal momento – aggiungeva – che “mai nella storia il cambiamento è venuto dalla sola sfera intel- lettuale o dalla sola riflessione”. L’Europa invece, o meglio le sue troppo timide e ignare élite politiche, rifiutando il tema delle proprie radici spirituali – o, il che è lo stesso, non riuscendo a dire quali fossero – hanno finito per credere esattamente ciò: che per esistere storica- mente e politicamente, per radicarsi e legittimarsi nella coscienza stessa dei propri cittadini, bastassero i grandi principi e i vantaggi concreti assicurati dall’Unione. Ma nessun corpo politico è stato mai tenuto insieme da queste cose, solo da queste cose. È stato sempre tenuto insieme invece dalle cose che come diceva Zweig par- lano al sangue e al cuore, cioè proprio da quelle cose che l’Europa ha creduto che dovessero essere lasciate da parte. Che anzi dovevano essere stigmatizzate come “fissazione identitaria” e quindi condannate in quanto ideologicamente sospette. Il risultato è sotto gli occhi di tutti. È un risultato carico di echi critici che oggi, ormai, risuonano dappertutto, dal- l’Italia alla Gran Bretagna, dalla Polonia alla Francia, obbligando a prendere atto che per la grande massa degli europei la presenza del passato, dei passati nazionali, è molto più ampia e importante di quanto le istituzioni europee non siano state 3. Europa: le radici 25

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