Napoli2019 CONVEGNO NAZIONALE Europa Radici Ragioni Futuro

comune costruito da una serie di operazioni. Tutto questo è stato qualcosa che non si immaginava più avremmo potuto avere, la sfida all’idea stessa di che cosa debba essere l’Europa. È stata dura, sarà dura a mio parere, e quindi non entro nelle politiche nazionali, ma non c’è dubbio che questa sia stato la grande sfida dell’Europa negli ultimi cinque anni. Quando Juncker è stato votato nell’altra Legislatura, le voci erano: adesso, l’Europa parlerà dello sviluppo, adesso l’Europa farà il passo avanti di un’ul- teriore unificazione. Siamo franchi, l’Europa non solo è entrata in recessione, non per colpa dell’Europa, ma è entrata in recessione e ci siamo da un punto di vista economico, ed è entrata in recessione come idea stessa. Qualcuno ha detto «questo modello non ci accon- tenta», il modello che ha descritto per l’appunto Galli della Loggia molto bene, un modello che ha paura delle questioni di cuore, delle questioni di passato, delle que- stioni delle emozioni che ci sono nelle nostre differenze e negli Stati nazionali. Giustamente, lui dice: l’Europa nasce come modello – cito di nuovo Galli della Loggia – fondato sulla paura. Dopo la guerra, ogni idea di uno Stato nazionale poteva riportare a galla il disastro dello Stato nazionale stesso, ma un disastro sto- rico non vuol dire che questo dobbiamo abbandonarlo. Questo è il discorso di Galli della Loggia. Molto belle le descrizioni. Comincerei qui con don Vincenzo Paglia, il mio grande amico don Vincenzo. Buongiorno e bentornato. Abbiamo paura. Il tema di oggi secondo me sarà questo: chi vuole l’Europa, come ricuce, come si allarga, come esce da questa recessione ideale oltre che economica? Mi sembra che il nostro presidente, che ha organizzato tutto, Antonio D’Amato, questo voglia portare al centro, far ripartire un kick-start, ma stavolta ascoltando, anche secondo me, le ragioni di chi in questo periodo ha portato a galla l’idea che l’Europa ha sbagliato alcuni concetti. Abbiamo un’ora. Facciamo due giri di interventi di otto minuti l’uno. Io non mi pronuncerò di più, vi darò un po’ di idee e un po’ di tempi, ma vorrei parlare in questo primo giro di un tema che secondo me è stato molto importante: l’identità e la paura dell’identità. 3. Europa: le radici 27

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