Napoli2019 CONVEGNO NAZIONALE Europa Radici Ragioni Futuro

Secondo discorso, siamo tutti d’accordo che l’Europa è nata sulla paura. L’Europa è nata su una dimensione negativa. Da un discorso culturale elitario, il federalismo di Ventotene, con la catastrofe della guerra e la sua conclusione, con le armi di distruzione di massa, con la Shoah, con il coinvolgimento delle popolazioni civili, la prima cosa che spinse a fare l’Eu- ropa fu la paura, o meglio il rifiuto del passato della guerra, il rifiuto dello scontro sul Reno tra Francia e Germania per le fonti energetiche, carbone e acciaio. Ac- canto al rifiuto della guerra, c’era il fatto che i sovietici erano arrivati fino al Me- diterraneo, quindi la paura e l’enfatizzazione della frattura tra Est e Ovest. Sono due elementi che stanno scomparendo. La paura della guerra – lo diceva sempre Kohl, ricordo che me lo disse una volta – per le nuove generazioni non c’è più, non sanno che cosa sia la guerra e ritengono acquisita la pace. Io credo che una delle conquiste dell’Europa siano stati settant’anni di pace, men- tre a pochi chilometri di distanza si scatenavano nuovamente genocidi, stragi e lotte intestine. Un altro discorso dà la sensazione che il tentativo di costruire un’Europa sul ne- gativo, risolvendo i problemi negativi dei difetti del passato (la guerra) e della paura del futuro (blocco sovietico) si sia consumato. Abbiamo tentato di costruire un’Europa che di fatto è diventata solo economica, da un lato, o che, peggio ancora vorrei dire … Sì, è diventata l’Europa dei diritti, di quella bellissima Costituzione fatta a tavolino, che non è mai stata applicata e per la quale vale la definizione: l’operazione è perfettamente riuscita, il paziente è morto. Quella Costituzione che abbiamo scritto a tavolino e che risolveva tutti i problemi dell’Europa, in realtà non è mai stata operativa. L’Europa parte con due tipi di strade – sempre per rispondere alla tua domanda – e cioè quella delle abbazie e delle università e quella parallela delle fiere. Per poter continuare a fare le fiere, bisogna che non ci sia più guerra, altrimenti torniamo alla tesi di Mussolini, all’aratro che traccia il solco e alla spada che lo difende. Abbiamo, però, bisogno non solo di una dimensione economica in senso stretto, di un’interdipendenza economica, ma di cercare di mediare quest’interdipendenza 3. Europa: le radici 33

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