Napoli2019 CONVEGNO NAZIONALE Europa Radici Ragioni Futuro

economica con una dimensione valoriale, la strada della cultura, che piano piano si è prosciugata, di modo che è rimasta soltanto la competitività, la conflittualità di tipo economico. C’è una grossa ambiguità nel rapporto tra interessi e diritti nella costruzione eu- ropea. C’è una grossa ambiguità che sfocia nell’altra contraddizione, nell’altro os- simoro: l’Europa come emblema di unità nella diversità. È un paradosso. O si è uniti o si è diversi. È difficile riuscire a portare avanti contemporaneamente, come secondo il preambolo del Trattato di Lisbona o del Trattato di Maastricht, il com- pito dell’Europa di garantire l’identità costituzionale e culturale degli Stati. Si fi- nisce per restare sempre al punto di partenza. Ho l’impressione, e lo dico da operatore del diritto e da studioso, che nel momento in cui si è capito che la strada della cultura era sbarrata, ci si sia buttati sulla strada delle procedure, dei diritti e non dei doveri, cioè su tutti quegli arzigogoli che noi giuristi siamo bravissimi a fare per rendere difficili le cose facili attraverso quelle inutili. L’Europa adesso è diventata un labirinto di incomprensibilità sul piano del diritto. Abbiamo il cosiddetto multilevel, cioè le fonti del diritto europeo ormai si acca- vallano, si sovrastano l’una con l’altra con le fonti nazionali. C’è una gara a essere il primo della classe: conto più io, no, conto più io. Soltanto un tecnico avveduto è in grado di cavarsela e di fare il forum shopping. Tu facevi cenno al tema delle città. In Europa, abbiamo la tradizione direi delle città storiche, piccole e numerose, ciascuna delle quali con un grosso bagaglio di identità culturale e, non di nazionalismo, ma di civismo spinto a oltranza, le guerre a bastonate tra Assisi e Perugia o tra Siena e Firenze. Ci stiamo preparando a un mondo nel quale, non le città metropolitane, con cui abbiamo modificato la nostra Costituzione, ma le megalopoli di 30-40 milioni di abitanti saranno molto presto il futuro dell’umanità. Ci stiamo preparando a un mondo che nel 2050 prevede che l’80 per cento della popolazione viva nelle città, in queste dimensioni enormi di formazioni sociali in cui è in gioco la sopravvivenza dell’uomo. Per fortuna, l’Europa di questo problema ha cominciato a occuparsi, anche se non se ne sa molto, ma la sopravvivenza dell’uomo e dei suoi diritti rischia di scomparire completamente. Europa: Radici - Ragioni - Futuro 34

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