Napoli2019 CONVEGNO NAZIONALE Europa Radici Ragioni Futuro

than Coe in Middle England, che spiega la Brexit con il litigio di coppia, che è poi uno dei modi migliori per spiegarla. Un chiarimento in proposito: secondo me, non bisognerebbe avere troppa paura della paura, se mi consentite il gioco di parole. La paura nella storia ha contribuito a creare monumenti spirituali e politici. Aristotele ha scritto la Politica dopo la sconfitta di Atene con Sparta, una sconfitta decisiva in un clima in cui la demo- crazia era in ginocchio e sembrava condannata. Hobbes ha scritto il Leviatano du- rante sanguinose guerre di religione, condite da massacri etnici e addirittura una paura folle persino di uscire di casa. Locke ha scritto “Il secondo Trattato sul go- verno” quando avevano decapitato il re. I diritti umani sono nati dopo il nazismo. La stessa Europa, così come la conosciamo di oggi, è frutto della paura della guerra. La paura non è, quindi, un sentimento solo cattivo. Si può reagire alla paura. Non demonizziamo la paura, può essere foriera di risultati. Cercherò comunque di dire qualcosa in proposito articolandolo in quattro punti. Il primo riguarda lo stato dell’arte, che cosa sta succedendo adesso in Europa. Il secondo riguarda il perché l’Europa non sia un lusso, ma un’assoluta necessità, non solo per noi, ma per tutti. Il terzo riguarda la ragione di questa necessità: se- condo me, c’è un modello teorico politico che lo spiega benissimo. Il quarto e ul- timo riguarda il ritorno al tema dell’identità e delle radici in maniera magari un po’ meno emotiva e più razionale di quanto non si faccia talvolta. Quanto allo stato dell’arte, partiamo dal recente passato. Alla luce dei timori diffusi di cui si è detto, si attendevano con ansia le elezioni europee di maggio 2019. E infatti il voto recente – con i successi sia pure parziali dei movimenti e dei partiti nazionalisti e sovranisti – non ha mancato di evidenziare scontento diffuso per il modo in cui la UE lavora. La dialettica tra sovranità nazionale e organi sovrana- zionali, che è poi la scommessa su cui si fonda l’UE come progetto, non ha fun- zionato a dovere negli ultimi anni. Da un lato, l’architettura istituzionale dell’UE è troppo complessa, con 27 stati membri, un Parlamento con pochi poteri e non un solo organo di governo ma due, la Commissione (che è espressione della UE) e il Consiglio (che vede riuniti i rappresentanti dei singoli governi). Dall’altro, se la UE è per vocazione una struttura politica democratica, essa soffre anche di un 3. Europa: le radici 37

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