Napoli2019 CONVEGNO NAZIONALE Europa Radici Ragioni Futuro

noto deficit democratico, dove l’organo principale è la Commissione, nominata e non eletta, e non il Parlamento (eletto). Questo problema tradizionale ha visto – nell’ultimo periodo – affermarsi in contrapposizione Parlamenti nazionali sovra- nisti (come in Ungheria e Polonia, e parzialmente in Italia e Francia). Fatto que- st’ultimo che finiva per congiungere stranamente una UE talvolta poco democratica (perché tecnocratica) pur essendo liberale con diversi paesi di Europa democratici (nel senso elettorale) del termine ma di certo non liberali. Al di là di tutto ciò, il malfunzionamento dell’UE è stato visibile nella lentezza delle decisioni economiche e amministrative, oltre che dalla consueta inesistenza di una decente politica estera. Più in generale ancora, è difficile tenere assieme una comunità mo- netaria senza adeguato supporto politico e le crisi economico-sociali degli ultimi anni – in qualche modo legate alla globalizzazione – hanno messo in risalto gli ef- fetti redistributivi della globalizzazione conseguenti alle decisioni della UE, effetti che premiano alcuni stati svantaggiando altri e che ovviamente non sono facili da governare. Negli ultimi anni, il meccanismo di stabilità UE, cui è affidata la ge- stione dei debiti sovrani, è stato tra l’altro regolato da un Trattato internazionale, cioè in maniera centrifuga e non centripeta, cosa che ha notevolmente indebolito il potere della UE e il ruolo del Parlamento (e della democrazia) al suo interno. Come si diceva, si è votato da poco per il rinnovo del Parlamento europeo (maggio 2019). Non c’è stata per la verità sorpresa elettorale, e le previsioni elettorali si sono discostate dal voto effettivo di circa 1%. È stato comunque un voto partico- larmente significativo. Ciò non solo perché la UE è la seconda democrazia del mondo per numero di votanti (dopo l’India) con i suoi 450 milioni di abitanti e il primo mercato globale, ma anche perché queste elezioni mettevano in gioco nuove forze politiche che lanciavano una sfida esplicita al modello stesso della UE. I partiti nazionalisti e sovranisti infatti si sono presentati come un’alternativa di potere a quella tradizionale. Dopo qualche mese dalle elezioni, possiamo affermare che la sfida di queste nuove forze ha fallito nel suo complesso, pur avendo mostrato limiti niente affatto trascurabili della UE stessa. Al momento, possiamo così constatare che: (i) il fatto che i partiti e i movimenti alternativi o sedicenti tali non hanno preso Europa: Radici - Ragioni - Futuro 38

RkJQdWJsaXNoZXIy NDY5NjA=