Napoli2019 CONVEGNO NAZIONALE Europa Radici Ragioni Futuro

in un posto in cui la guerra era stata endemica, permanente, storica e strutturale. Se vogliamo più pace nel mondo, una cosa che possiamo fare è creare tanti modelli che somiglino all’Europa. Io immagino un mondo di regioni organizzate secondo il modello Unione europea in Asia, in Africa, in Sud America, un mondo fatto di tutte coalizioni di vicini che hanno, come diceva Galli della Loggia, qualcosa in comune nella storia, che trovano una struttura transnazionale che li protegga dalle guerre reciproche. Ora, tutto questo secondo me non avviene per caso, non avviene perché siamo fortunati, perché siamo brave persone, perché abbiamo una storia importante. Avviene perché il modello costruito per l’Europa, nonostante le deficienze, i falli- menti, la difficoltà e le paure da cui siamo partiti, nonostante l’estremo barocchismo di strutture istituzionali che si moltiplicano, è un modello fondamentale perché mette insieme due cose diverse: lo Stato, cui deve rimanere la forza di legittimazione democratica sul territorio, e un’entità transnazionale. Perché questo è importante? I grandi problemi sociali e economici di oggi non sono problemi locali, sono problemi globali. Non voglio fare l’elogio di Greta, ma questo tipo di problemi globali, quindi non li possiamo affrontare a livello nazio- nale, dobbiamo affrontarli per forza a livello transnazionale. Questo vuol dire met- tere da parte gli Stati? Assolutamente, no. Gli Stati sono gli unici che hanno voce legale nell’esprimere una volontà politica. Dobbiamo quindi conservare gli Stati, ma dovremmo estendere la capacità di parlare a entità transnazionali. Ovviamente, l’ideale sarebbe farlo su tutto il pianeta. Non è possibile. Potremmo così comin- ciare, come dicevo prima, da singole regioni. L’Europa è il primo modello al mondo, il primo modello mai immaginato e rea- lizzato, di un’unità transnazionale che rispetti i diritti dei singoli Stati. Natural- mente, quel che ne esce fuori è un equilibrio molto difficile, si “scassa” qua e là, ma è secondo me una frontiera importantissima per tutto quello che si deve fare nel mondo. Il modello, quindi, conta. Direi che il quarto punto è quello di tornare con tutto questo alla questione spi- nosa, difficile, complessa, storicamente decisiva dell’identità e delle radici. Non è ancora chiaro che cosa avverrà alla luce di questo tipo di cambiamenti, anche se 3. Europa: le radici 41

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