Napoli2019 CONVEGNO NAZIONALE Europa Radici Ragioni Futuro

una nazione dove la religione è stata cancellata: l’Albania di Enver Hoxha. Sono stato il primo prete entrato in questa Albania ove era stato cancellato, per dettato costituzionale, ogni religione e ogni suo simbolo. Ricordo che il primo ministro del nuovo governo albanese a seguito delle prime elezioni libere, mi disse: «Caro don Vincenzo, io sono ateo, ma sono convinto che il più grande errore che ha fatto il dittatore Enver Hoxha sia stato l’abolizione delle religioni in Albania. Oggi, come Primo Ministro, non so su quali valori basare la richiesta ai cittadini di de- cidersi per una solidarietà nazionale che vada oltre gli interessi di parte. Senza le religioni che muovono in profondità i cuori della gente è difficile chiedere sacrifici per il bene comune di tutti”. Certo, le religioni vanno depurate dal veleno nazio- nalista. Ma esse – nel fondo delle loro tradizioni – aiutano a riscoprire il primato del bene comune anche su quello proprio. In questo senso, il cristianesimo e l’ebraismo, e arrivo alla tua obiezione sui turchi e la religione islamica, hanno un patrimonio preziosissimo che è parte della identità europea, ossia la distinzione tra Dio e Cesare. È questa distinzione tra Dio e Cesare che ha reso e rende l’Europa attenta all’uomo, alla sua dignità, alla comune ugua- glianza, alla sua libertà. Per l’Islam c’è ancora un cammino molto lungo da fare. C’è allora una responsabilità gravissima dell’Europa perché si promuova la cultura di nuovo umanesimo nel mondo intero. È questa cultura che può vincere il triba- lismo in Africa, gli etnicismi risorgenti ovunque nel mondo. Ecco perché l’Europa unita oggi è indispensabile. E con tutto il suo patrimonio umanistico e religioso. In questo senso, il cristianesimo e l’ebraismo europeo – che hanno plasmato l’Occidente – hanno un compito verso le altre religioni per aiutarle ad allargare l’orizzonte e riscoprire l’urgenza di un umanesimo universale. Durante il XX secolo, l’Occidente – per così dire – è uscito dall’Europa: la fiaccola dell’ideale di universalità è passata prima in mani americane e poi ha cominciato a subire la concorrenza di altri progetti, maturati in aree del mondo precedente- mente marginali sulla scena mondiale. Non dobbiamo dimenticare che l’idea di un’Europa unita si è sviluppata a partire da un contesto di processi di globalizza- zione non più riconducibili all’egemonia degli Stati nazionali europei, con l’obiet- tivo non solo di assecondarne gli sviluppi positivi ma anche di contrastarne conseguenze e implicazioni negative. Oggi i movimenti euroscettici accusano le Europa: Radici - Ragioni - Futuro 46

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