Napoli2019 CONVEGNO NAZIONALE Europa Radici Ragioni Futuro

manifestarono nitidamente i limiti della suddetta ideologia tecnocratica. Ciò che venne definito, troppo incautamente, Costituzione era in realtà un Trattato che aveva il compito di mettere ordine nella normativa europea e di fare compiere agli europei qualche passo avanti sulla strada dell’integrazione politica. Venne bocciato nel 2005 da un referendum francese. Per inciso, fu quello l’inizio dei guai dell’Eu- ropa: in quel momento, e per la prima volta, alcuni politici, nei vari Paesi europei, si resero conto che in futuro sarebbe stato possibile mietere successi elettorali con- testando le istituzioni dell’Unione. Ebbene, quando quel trattato venne presentato agli europei come se fosse una Co- stituzione, ricordate che cosa si disse? Si disse: «Chi vuole può fare un referendum; chi non vuole può approvare il Trattato in Parlamento». Ma non si può fare ap- provare una Costituzione al Parlamento come se si trattasse di una legge ordinaria. Fosse stata una vera Costituzione, allora si sarebbe dovuto dire: il tal giorno, lo stesso per tutti, il testo dovrà essere sottoposto a un referendum popolare in tutti i Paesi dell’Unione. Perché è solo così, con un appello al popolo, che si possono varare le Costituzioni. Il principale guasto provocato da quell’ideologia tecnocratica consistette nel fatto che tanti europeisti, tante persone favorevoli all’integrazione, diventarono incapaci di pensare all’Europa in termini politici. Per tanti europeisti, e per tanto tempo, nel processo di integrazione la politica sostanzialmente non era coinvolta, ossia quel processo, dal loro punto di vista, non era una faccenda di competizione per il potere, lo status, la ricchezza (che sono poi i materiali di cui la politica è fatta), competizione tra Paesi e all’interno dei Paesi. Essi, cioè, non riuscivano a concepire l’Unione come un’arena conflittuale nella quale inevitabilmente ci sono vincenti e perdenti. A lungo, quell’ideologia venne sorretta e alimentata dal fatto che effettivamente l’Europa sembrava un gioco a somma variabile, anzi “era” un gioco a somma va- riabile, in cui tutti potevano guadagnare qualcosa. Ma c’era il rovescio della me- daglia: quando, superata una certa soglia, l’integrazione raggiunse un livello tale da non poter più lasciare fuori dalla porta la politica, di fronte alla politicizzazione di quel processo in chiave antieuropea da parte di vari partiti e movimenti, i fautori Europa: Radici - Ragioni - Futuro 58

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