Napoli2019 CONVEGNO NAZIONALE Europa Radici Ragioni Futuro

frontiere comuni? E, ancora, certamente c’è la necessità che continuino a funzio- nare, possibilmente perfezionate, le istituzioni necessarie per il mantenimento del mercato unico e della moneta. Il grosso degli altri compiti, invece, deve restare nelle mani degli Stati nazionali. Per inciso, questo è anche l’unico modo per non dare alle opinioni pubbliche la sensazione che la democrazia parlamentare sia superflua. Al momento, sarebbe già un’ottima cosa se la nuova Commissione europea riuscisse a recuperare una parte almeno dei poteri e del prestigio che aveva un tempo e che da qualche decennio ha perduto a vantaggio del Consiglio europeo, cioè dei Governi nazionali. Un nuovo equilibrio tra istanze federali (Commissione) e istanze intergovernative forse converrebbe a tutti, potrebbe bloccare i processi disgregativi, soprattutto potrebbe ricostituire un filtro e un diaframma, o anche, se preferite, una camera di com- pensazione, per impedire che la competizione tra interessi nazionali degeneri in un gioco a somma zero, in una lotta di tutti contro tutti che indebolisce le pos- sibilità di cooperazione anche nei casi in cui la cooperazione convenga a tutti gli europei. Non lasciare la politica nelle mani dei movimenti antieuropeisti, data la storia pas- sata, è per gli europeisti un compito arduo. Che cosa significherebbe pensare fi- nalmente l’Europa in termini politici da parte degli europeisti? Significherebbe sapere distinguere tra ciò che, detto con un’espressione desueta, è il bene comune – le poche ma essenziali cose che gli europei possono fare insieme cooperando per il vantaggio di tutti – e ciò che invece va lasciato alla competizione e al conflitto regolato, abbandonando finalmente l’illusione che gli interessi nazionali, gli inte- ressi degli Stati europei, debbano arrivare a una coincidenza completa. Se la costruzione europea si romperà (e se dovesse accadere gli europeisti non sa- rebbero senza colpe) allora l’Europa tornerà a essere terra di conquista e terreno di competizione tra le grandi potenze. La posta, o la meta, è l’unità possibile (ma nei termini che ho detto) dalla realizzazione della quale, plausibilmente, dipende- ranno il mantenimento della pace nel vecchio continente, la prosperità economica e le libertà degli europei. Europa: Radici - Ragioni - Futuro 60

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