Napoli2019 CONVEGNO NAZIONALE Europa Radici Ragioni Futuro

Tavola rotonda L UCIA A NNUNZIATA Grazie anche ad Angelo Panebianco per i tempi e per la relazione. Non so se sono stata solo io, ma mi sembra abbastanza evidente – mi rivolgo subito agli ospiti – che da queste due relazioni viene fuori un unico quadro: due studiosi importanti si battono in questa sede per la rivalutazione del ruolo degli Stati na- zionali. Io vi ringrazio di questo, perché credo che questo sia oggi un tema che non possiamo eliminare dal tavolo dell’Europa. Non si può semplicemente dire: andiamo avanti, l’unificazione, il sogno è quello di … e poi ritrovarci a scontrarci con la politica reale. Non parlo della politica. Panebianco ha detto: se l’Europa continua a fare una politica in cui fa prevalere l’unità general generica, cito a me- moria, si rompe le ossa, perché la storia è dalla parte degli Stati nazionali. Questo è un incredibile passaggio, un’incredibile rottura – tutti e due avete posto l’accento sulla stessa cosa – un’incredibile ridefinizione del dibattito. Finora, è vero, l’Europa è sempre stata quella grande Nazione che alla fine reingloberà tutti noi. Non c’è niente, peraltro, di pericoloso nel ridirlo, e anzi tutto ci fa pensare che la forza dell’Europa sia stata la sua diversità interna. Siccome questo è il tema, ma questo secondo panel è un po’ diverso, vorrei mettere per Ferdinando Nelli Feroci sul tavolo un commento a questa cosa che ho detto, derivativa di quello che ha detto il professor Panebianco. Vorrei poi sentire da Elena Zambon e da Patuelli come si coniuga la questione dello Stato nazionale dentro il grande quadro europeo concretamente nel mondo del business. Non sarò molto competente, dovrete guidarmi voi. Cominciamo con Ferdinando. F ERDINANDO N ELLI F EROCI Presidente Istituto Affari Internazionali Lucia, vorrei forse sgombrare il dibattito da un equivoco. 4. Europa: le ragioni 61

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