Napoli2019 CONVEGNO NAZIONALE Europa Radici Ragioni Futuro

7 1. Saluti istituzionali L UIGI D E M AGISTRIS Sindaco di Napoli Buongiorno a tutte e a tutti, benvenute e benvenuti nella città di Napoli. Innanzitutto, voglio ringraziare molto la Federazione nazionale dei Cavalieri del Lavoro e il suo presidente per aver scelto Napoli per un convegno così importante. Coincide, tra l’altro, con una giornata importante per la nostra città, e un po’ forse l’Europa è nata anche da qui, perché Napoli con le Quattro giornate, 28 settem- bre-1° ottobre del 1943, da sola con una rivolta di popolo si liberò di quello che era all’epoca l’esercito più potente, quello nazifascista. Colgo l’occasione di questo ricordo anche per giustificarmi se dopo dovrò conti- nuare le cerimonie istituzionali con le autorità presenti sul territorio, per poi ac- cogliere il Presidente Mattarella, al quale voglio esprimere ancora una volta la gratitudine per essere qui e dare lustro a un convegno così importante, anche per dimostrare ancora una volta una sensibilità non comune nei confronti della capi- tale del Mezzogiorno e della nostra città. Ci tengo anche molto, e vi ringrazio di aver voluto il mio saluto personale come rappresentante della città di Napoli, perché condivido in pieno non solo il titolo di questo convegno, ma anche la presentazione che l’accompagna nella brochure. Come sindaci d’Europa stiamo facendo una riflessione su questo punto, e l’Europa che vogliamo secondo me ha una sua forza vitale soprattutto nelle città, che rap- presentano quella voglia di unità nelle differenze, quella voglia di costruire un’Eu- ropa che non getti a mare le cose che sono state fatte, ma abbia anche la voglia di cambiare ripartendo dalle sue radici, radici culturali, di forte umanesimo, che abbia voglia di lanciare la sfida di uno sviluppo compatibile con l’ambiente, di non dover scegliere più tra diritto all’industria, diritto al lavoro e diritto all’am- biente, ma di provare a farli coincidere. No all’Europa dei sovranismi, delle mura. Penso a un’Europa che sappia riprendere un rapporto importante con la Russia, ad Ernesto Rossi e Altiero Spinelli alla loro

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