Palermo2014 CONVEGNO NAZIONALE Riformare l'Italia e l'Europa

Riformare l’Italia e l’Europa per competere e crescere 102 litiche di sicurezza comuni, nel controllo delle frontiere dell’Unione, nel contrasto all’immigrazione clandestina, nell’integrazione dei sistemi giudiziari e di tutela dei diritti dei cittadini nel rafforzamento della solidarietà, perché non può esistere si- curezza senza solidarietà. 3. RAFFORZARE LA BCE E L’UNIONE BANCARIA La Bce è l’unica istituzione europea che ha cercato di fronteggiare la crisi con gli strumenti parziali a sua disposizione. Occorre rafforzarne l’azione mettendola in grado di operare con tutti gli strumenti a disposizione delle altre grandi banche centrali mondiali. Tra gli obbiettivi della Bce occorre inserire non solo la stabilità dei prezzi, ma anche la piena occupazione, la sorveglianza sui cambi e la crescita. Va parimenti accelerata l’unione bancaria e del connesso fondo salva-banche, fondamentale per garantire maggiore solidità al sistema bancario, riaprire i canali di finanziamento alle imprese, aumentare la trasparenza nel sistema finanziario e combattere i con- flitti d’interesse con una più netta separazione tra attività di banca commerciale e attività di banca d’affari. 4. UNA POLITICA EUROPEA PER LA COMPETITIVITÀ E LA CRESCITA Il prossimo parlamento e la prossima commissione europea dovranno varare una organica politica per la competitività e la crescita, dando piena attuazione al mer- cato unico europeo. Occorre un mix di politiche europee verso cui convogliare i fondi strutturali: • asse prioritario della competitività dell’area europea deve rimanere la centralità della manifattura: anche nello scenario globale futuro, l’Europa continuerà ad avere bisogno di una forte industria manifatturiera e della cultura industriale che essa genera nei processi economici e sociali; • una politica europea per il lavoro, che tenda a parificare le condizioni di occu- pazione a quelle degli Stati Uniti, sia in termini di ore lavorate annue, sia in termini di salario minimo garantito, integrate da modelli di flexsecurity, che mettano a carico della fiscalità generale e non più delle imprese gli interventi

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